La dedica speciale alla nonna “che in queste ore sta vivendo un momento di difficoltà”, la citazione latina – pacta sunt servanda, “i patti devono essere rispettati” – per rassicurare subito gli alleati di Fratelli d’Italia alla luce dei nuovi rapporti di forza emersi dal voto, l’annuncio di voler istituire un assessorato ad hoc al Sociale, e quello di “voler incidere con la scelta di persone di qualità” per la sua prossima Giunta regionale.
Sono stati questi i punti chiave toccati dal padovano (di Borgoricco) Alberto Stefani, 33 anni, al suo esordio come nuovo presidente della Regione. Il più giovane e quello che ora dovrà gestire la non semplice “era del post Zaia”.
“Ma al momento non ho paura di nulla“, sottolinea lui. Una dichiarazione ferma ma non certo spavalda, caratteristica quest’ultima che non si attaglierebbe al personaggio, oltremodo pacato e riflessivo. Il suo mandato, ma già la campagna elettorale che lo ha preceduto, inizia infatti all’insegna della “gentilezza“. Verso amici e sostenitori, certo, ma anche nei confronti di alleati e avversari politici.
Insomma, vita dura per Crozza, qualora volesse proseguire nell’imitazione del presidente della Regione. Ma tornando a ieri, lunedì, e alla vittoria celebrata a Padova, ecco i punti salienti toccati dal neo governatore nel suo primo intervento:
“Mi sia permesso di dedicare questa vittoria a una persona a me molto cara (la nonna, ndr.) che questa notte ha avuto delle gravi difficoltà e dedico questa vittoria a tutti i nonni che hanno lasciato un segno importante nella vita dei propri nipoti – ha esordito Stefani -. È stata una campagna elettorale bella, in mezzo alla gente, abbiamo scelto di affrontare dei temi anche nuovi, l’abbiamo fatto mantenendo sempre ferma la correttezza nei confronti degli altri candidati e con uno stile che penso abbia dato anche dei risultati dal punto di vista elettorale significativi”.
E dopo i ringraziamenti di rito, il neo presidente ha proseguito: “È stato un lavoro importante, abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale e della sanità, l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa e del nostro programma amministrativo. Abbiamo dimostrato che non ci sono temi di proprietà di una coalizione, ma che tutti i temi possono essere affrontati anche dal centrodestra, proponendo delle iniziative concrete. L’abbiamo fatto sul sociale, sulla sanità, sull’ambiente e sul lavoro, proponendo una forte integrazione degli istituti di formazione professionale e tecnica con il mondo delle imprese, l’abbiamo fatto sulle infrastrutture. Abbiamo anche lanciato un programma coraggioso, ma che parte dall’orgoglio dei grandi risultati ottenuti dall’amministrazione Zaia e con la prospettiva di guardare alla società dei prossimi decenni, che sarà una società più longeva, che quindi dovrà tener conto di questa circostanza per garantire servizi socioassistenziali a una popolazione che invecchierà sempre di più e alla quale va doverosamente data attenzione con RSA attrezzate, con quartieri inclusivi, villaggi inclusivi, con dei servizi socioassistenziali territoriali a portata di mano, dei servizi per la prima infanzia, servizi educativi. Ci siamo soffermati molto su questi aspetti e ne sono orgoglioso”.
“Abbiamo parlato molto anche di imprese con un tavolo antiburocrazia, una delle prime misure che adotteremo, oltre a istituire un assessorato al Sociale, è quello di creare un tavolo di contrasto alla burocrazia per quanto riguarda gli aspetti di carattere regionale che ponga attorno a un tavolo tutte le associazioni di categoria, le imprese, gli operatori economici. Abbiamo scelto di parlare anche di ambiente, citando i temi della rigenerazione urbana, della riqualificazione, dell’aumento dei punteggi per gli enti locali che fanno questo tipo di operazioni e che davvero concretamente parlano di sostenibilità e soprattutto fanno dei passi in avanti in questa direzione. Ci siamo soffermati anche e soprattutto sul tema del lavoro, sulla necessità che hanno le nostre imprese di trovare dipendenti in mano d’opera qualificata”.
“Entro il 2030 mancheranno in Veneto 280.000 lavoratori qualificati – ha continuato nel suo intervento Stefani – Questo è un dato che si può assolutamente affrontare con una forte integrazione degli istituti professionali e degli istituti tecnici con il mondo dell’impresa e per il mondo dell’università abbiamo lanciato una forte interazione con le imprese innovative creando un campus permanente per quanto riguarda la capacità di mettere insieme i migliori laureati del nostro territorio con le migliori imprese innovative del Veneto. Abbiamo dato delle proposte concrete, l’abbiamo fatto senza mai attaccare nessuno, l’abbiamo detto dal primo giorno”.
“Non attaccherò mai nessuno, non farò mai polemica, non farò mai provocazioni e questo è lo stesso stile che voglio adottare nei miei 5 anni di mandato. Abbiamo dato prova di essere una coalizione capillare radicata nei territori, che avrà un legame forte con le amministrazioni locali. Io vengo da un’esperienza anche di sindaco, oltre che un’esperienza parlamentare, in cui ho imparato l’importanza di una Regione capace di legare con i territori, con le realtà locali, con politiche di area vasta e sovracomunale”.
“Proprio per questo credo che ai Veneti, nei prossimi 5 anni, serva un sindaco dei Veneti, una persona capace di ascoltarli, capace di affrontare in maniera pragmatica, senza polemiche, senza provocazioni, in maniera diretta quelle che sono le necessità dei nostri territori. Il sindaco è il sindaco di tutti i cittadini e io sarò il presidente di tutti i cittadini del Veneto. Credo sia importante continuare in questa direzione: i cittadini hanno apprezzato un modo di affrontare le questioni in maniera pacata, concreta, pragmatica, hanno apprezzato l’ascolto che abbiamo offerto a ciascuno di loro, ma soprattutto ora è nostra responsabilità essere a lavoro già da domani mattina, questo è quello che intendo fare”.
Da ultimo, il tema dei rapporti di forza interni alla coalizione di centrodestra, alla luce del risultato elettorale che ha visto la Lega “doppiare” Fratelli d’Italia: “Siamo una coalizione, siamo una squadra compatta – ha concluso il neo governatore -. Credo che poi ogni partito abbia cercato di esprimere le proprie migliori potenzialità con i propri migliori candidati. Per me le squadre restano squadre dall’inizio alla fine e quindi, come lo è stato in campagna elettorale, la stessa squadra sarà fino all’ultimo giorno del mandato e anche dopo”. E a precisa domanda sugli equilibri interni e gli accordi pre-elettorali, la risposta è stata appunto che “i patti si rispettano“.
Raggiante anche il segretario federale della lega, Matteo Salvini, arrivato poco dopo le 19 a Padova per congratularsi con il vincitore (assente invece Zaia, che ha preferito attendere e poi commentare i risultati a Treviso, dal K3 “della tradizione”).
“E’ una grande responsabilità perché si tratta di una vittoria con proporzioni notevolissime, quindi come ho sentito dire prima ad Alberto, da domani in ufficio. Lui per me rimane con orgoglio vice segretario federale della Lega. Passione, poche chiacchiere, polemiche zero e tanto lavoro: dobbiamo prendere esempio anche noi lombardi! La forza della Lega, del resto, è non mollare mai e l’abbiamo dimostrato ancora una volta”.
“Questa è una bellissima serata, sono felice perché in 35 anni di attività politica ho avuto qualche vittoria e parecchie sconfitte, però un uomo e una donna la loro differenza la dimostrano quando cadono e si rialzano – ha proseguito il ministro, rivolgendosi poi al neo governatore – Adesso hai delle Olimpiadi a portata di mano, hai una holding autostradale che penso il ministro dell’Infrastruttura e Trasporti potrà esaminare con estrema attenzione e celerità, assolutamente ci sono infine tanti cantieri. E apprezzo anche il fatto che, siccome la Lega ha preso tantissimi voti, hai ribadito subito che comunque i patti fatti, gli accordi fatti, la stretta di mano data prima di oggi valgono, non si ridiscutono le parole date”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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