Elezioni, Stefani Presidente. “Valanga Zaia”: 19 seggi per la Lega, 9 per PD e Fratelli d’Italia, due per Szumski

Chiuse le urne, è iniziato lo scrutinio: alle 15 si sono concluse le operazioni di voto e hanno preso il via le procedure di spoglio che porteranno – verso sera – a conoscere il nome del futuro presidente della Regione Veneto e, più tardi, nella notte o domani mattina, i nomi di tutti i consiglieri regionali eletti.

Il governatore uscente Luca Zaia dovrebbe – come di consueto – seguire lo spoglio da casa, salvo incontrare, con ogni probabilità, i giornalisti domani, nella sede trevigiana della Lega.

Alberto Stefani e Giovanni Manildo, rispettivamente candidati di centrodestra e centrosinistra, hanno scelto Padova per attendere i risultati; Riccardo Szumski seguirà lo spoglio dal suo studio medico a Santa Lucia di Piave, Fabio Bui dalla sede di Popolari per il Veneto a Cadoneghe (Padova) e Marco Rizzo da Vicenza.

Ore 24.00: mancano 13 seggi per concludere lo spoglio in Provincia di Treviso e giochi all’interno dei partiti sembrano ormai fatti. A breve saranno disponibili le preferenze definitive al netto dei ricorsi.

Ore 23.30: con 18 seggi mancanti in provincia di Treviso Fabio Chies supera tra le fila di Forza Italia Fabio Marin. Un sorpasso vano visto che agli azzurri della Marca non spetterà, probabilmente, nessun posto in consiglio regionale.

Ore 23.20: Lega: 5 consiglieri, Partito Democratico, Fratelli d’Italia, Resistere Veneto e Uniti per Manildo: 1 consigliere. Dovrebbe essere questa la divisione trevigiana del consiglio regionale del Veneto. In Consiglio regionale entrano complessivamente undici forze politiche. La Lega – Liga Veneta Stefani Presidente è il primo partito del Veneto con 19 seggi, seguita a distanza dal Partito Democratico – Manildo Presidente e da Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, entrambi attestati a quota nove. Forza Italia conquista tre seggi, mentre due vanno alla lista Szumski – Resistere Veneto e altri due ad Alleanza Verdi e Sinistra. Ottenengono rappresentanza anche: Uniti per Manildo Presidente che entra con un seggio, così come il Movimento 5 Stelle, l’Unione di Centro, la Liga Veneta Repubblica e Le Civiche del Veneto per Manildo Presidente. 

Ore 23.00: Si iniziano a delineare i voti presi da ogni singolo candidato. Per la Lega le certezze, al momento, sono tre: il capolista Luca Zaia (oltre 39mila preferenze), Paola Roma e Sonia Brescacin. Per il quarto posto utile è vantaggio Riccardo Barbisan davanti a Stefano Marcon e Alberto Villanova.

In casa Fratelli d’Italia l’elezione è sicura per Claudio Borgia, coordinatore provinciale. Molto più staccati Marco Della Pietra e Mattia Perencin

Per Forza Italia il favorito è Fabio Marin, primo cittadino di San Zenone: conduce con circa 2.700 voti contro i 2.418 di Chies, sindaco di Conegliano e grande favorito.

Nel Partito Democratico quasi certo del posto Paolo Galeano, ex sindaco di Preganziol, forte di oltre 4.400 preferenze. Situazione critica anche per Andrea Zanoni, ora candidato con Alleanza Verdi e Sinistra: i suoi 3.200 voti rischiano di non bastare. In bilico Nicolò Rocco, fermo a 1.100 preferenze. Accesso sicuro in Regione, invece, per il leader di Resistere Veneto, Riccardo Szumski.

Ore 22.40: In serata Alberto Stefani è tornato nella “sua” Borgoricco, il Comune che aveva amministrato fino a pochi anni fa e che ora lo ha accolto da neopresidente del Veneto. Dentro il teatro cittadino, gremito da diverse centinaia di persone, Stefani ha ribadito la volontà di mantenere una forte impronta sociale nel suo mandato, ricordando come Borgoricco sia uno dei pochi Comuni in cui la popolazione continua a crescere, senza subire il calo demografico. Al termine dell’incontro, selfie, strette di mano e molti sorrisi insieme ai suoi concittadini.

Ore 22.30: numeri importantissimi anche per il candidato di Resistere Veneto Riccardo Szumski che quando manca qualche seggio ha collezionato, in provincia di Treviso, ben 13 mila preferenze, secondo solo a Zaia.

Ore 22.00: impressionanti i voti ottenuti dal governare uscente Luca Zaia che fino ad ora ha ottenuto oltre 150 mila preferenze personali. Boom nelle province di Treviso, Venezia e Vicenza.

Ore 21.30: Sono 759 su 828 le sezioni scrutinate in Provincia di Treviso. Due i dati sicuramente più interessanti. Il 40% di preferenze della Lega (rispetto al 15% di Fratelli d’Italia) e i soli due punti del Partito Democratico (12.37%) rispetto a resistere Veneto (10.39%) con Riccardo Szumski che nella Marca ha ottenuto fino ad ora oltre 13 mila preferenze.

Ore 20.30: Mario Conte, sindaco leghista di Treviso, analizza l’esito del voto politico delle Regionali, che vede la Lega avanti rispetto a Fratelli d’Italia: “Come partito ci facciamo carico delle nostre responsabilità. I cittadini premiano il modello Treviso, l’amministrazione, il presidente Stefani e tutti i candidato. Sono molto soddisfatto. La Lega rappresenta una forza autorevole e credibile in città, tanto che per la prima volta siamo il primo partito in città”.

Mario Conte, sindaco di Treviso

Ore 19.50: Sui risultati esprime soddisfazione anche il coordinatore FdI De Carlo: “Sull’astensionismo, però, dovremo lavorare. Una parte dei cittadini si è disaffezionata alla politica, ma Alberto (Stefani, ndr) è giovane e costruiremo dei processi partecipativi che consentano alle persone di sentirsi coinvolte in un nuovo Veneto, dopo quindici anni di straordinario lavoro di Zaia”.

Il senatore Luca De Carlo, coordinatore regionale FdI

De Carlo, Salvini, Stefani e De Poli

Ore 19.30: A Padova sono arrivati anche il senatore bellunese Luca De Carlo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, e il senatore padovano dell’Udc Antonio De Poli.

De Carlo, Stefani e De Poli

Ore 19.20: “Persa la possibilità del terzo mandato, non ho mai avuto dubbi sulla candidatura di Alberto – ha esordito Salvini – Quando si parla poco e non si fanno polemiche ma si lavora, questi sono i risultati”. Rispetto al futuro di Stefani all’interno del partito Salvini ha assicurato che, a suo avviso, il neogovernatore “resta vicesegretario della Lega”. “In Veneto c’è stato un bel gioco di squadra con la coalizione – ha detto ancora – Ringrazio gli alleati. Come diceva Bossi i voti non si contano, si pesano”. Salvini poi conferma quanto detto prima del neo governatore a proposito del rapporto con gli alleati: “I patti si rispettano, non cambio idea per il risultato raggiunto”.

Il leader della Lega, Matteo Salvini

Ore 19.15: a Padova è arrivato il leader della Lega Matteo Salvini, vicepremier, che è pronto a dialogare con la stampa. A fianco a lui, il neoeletto presidente del Veneto, Alberto Stefani. Stando ai dati attuali, il Carroccio si è confermato primo partito a livello regionale e ha archiviato il sorpasso di Fratelli d’Italia registrato alle Elezioni Europee del 2024.

Ore 19.10: Crescono rapidi i conteggi delle preferenze dei candidati al Consiglio regionale. Recordman, come previsto, Luca Zaia, che solo in provincia di Treviso ha già superato quota undicimila.

Luca Zaia, governatore uscente

Ore 19: Sulla questione dei dati shock sull’astensionismo in questa tornata elettorale, è intervenuto il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti: “L’astensionismo? Prevedibile e previsto. Le cause? Tante, tantissime, compresa anche, come dico da anni, e statisticamente rilevante, l’anomalia evidente del numero di aventi diritto al voto ma residenti all’estero e iscritti all’Aire: ben 613.938 elettori, pari al 14,29 per cento dell’elettorato complessivo, in aumento di 134.533 unità rispetto al 2020. Se teniamo conto che gli elettori nella provincia di Belluno sono circa 177 mila, comprenderemo bene quanto pesino nel calcolo generale i 134.533 elettori iscritti all’Aire aventi il diritto al voto aumentati rispetto al 2020. Più in generale 613 mila elettori iscritti all’Aire sono quasi il doppio degli elettori delle provincie di Belluno, per l’appunto circa 177 mila e Rovigo, circa 195 mila”.

“Questa anomalia inizia a pesare molto nello scenario regionale, ma può avere esiti devastanti nel caso di elezioni amministrative locali, quando si rinnoveranno cioè i Consigli comunali ed eleggeranno i sindaci – prosegue Ciambetti -. Ciò, tuttavia, non sminuisce il dato durissimo e incontrovertibile dell’astensionismo che ha radici lontane.  Norberto Bobbio, nel suo “Il futuro della democrazia” scriveva ancora nel 1984 cioè 41 anni or sono: ‘Nella società di massa il voto di opinione sta diventando sempre più raro: oserei dire che l’unica vera opinione è quella di coloro che non votano perché hanno capito o credono di aver capito che le elezioni sono un rito cui ci si può sottrarre senza grave danno, e come tutti i riti, ad esempio la messa alla domenica, sono in fin dei conti una seccatura’”. 

“Possiamo, anzi, dobbiamo interrogarci sulle cause del non voto partendo da quel “cui bono?” che Cicerone attribuiva al console Lucio Cassio Longino. I partiti e la politica hanno molte colpe, ma dobbiamo anche chiederci chi trae vantaggio dalla crisi profonda della democrazia e della politica, i cui tempi, ritmi e dibattiti sono sempre più avvertiti come riti lontani dai veri problemi dei cittadini – conclude il presidente del Consiglio regionale -. E su quest’ultimo punto, la riflessione è più che urgente”.

Ore 18.50: Parla Zaia: “Io intanto ringrazio tutti quelli che mi hanno scelto, votato e sostenuto, ovviamente insieme ad Alberto Stefani. Devo dire che non è stata una passeggiata. Ora posso anche raccontarlo: è vero che ero uscente, è vero che ero capolista, ma molti pensavano che il capolista venisse eletto d’ufficio. È altrettanto vero che, umanamente, alcuni colleghi di squadra dicevano che “a Zaia non servono preferenze”, perché comunque ne avrebbe avute molte. Non è stato facile.”

Alberto Stefani

Ore 18.35: L’intervento di Alberto Stefani alla stampa:”Credo che la giovane età implichi anche delle responsabilità: guardare alla società dei prossimi decenni e saper affrontare le sfide che i nuovi trend demografici ci chiamano ad affrontare. Per me è un orgoglio essere il presidente dei veneti: lo farò con correttezza, con lealtà e con lo stesso stile con cui ho affrontato questa campagna elettorale, senza polemiche, senza attacchi agli avversari e senza cedere alle provocazioni. È la prima cosa che ho detto e sarà lo stile con cui voglio affrontare questa sfida amministrativa. Luca Zaia lascia una regione orgogliosa, che ha dimostrato ancora una volta di saper dare fiducia alla continuità amministrativa. Con lui voglio collaborare fin da subito: per me è un modello, il motivo per cui sono entrato nel movimento nel 2008, e rappresenta una figura di riferimento per il Veneto e per i veneti. Quanto al risultato elettorale, ci aspettavamo un risultato importante come coalizione: i dati dei partiti sono andati in modo interessante e positivo. Continueremo a lavorare come coalizione nell’interesse dei veneti. I risultati elettorali interessano ai partiti, ma interessano poco ai cittadini: i cittadini hanno bisogno di risposte, e noi vogliamo darle

Le prime parole alla stampa di Alberto Stefani

Ore 18.30: Salvini in arrivo a Padova per le ore 19.

Ore 18.15: Giovanni Manildo definisce il risultato elettorale del centrosinistra in Veneto una “svolta”, evidenziando il passaggio dal 22% del 2015 e dal 16% del 2020 a oltre il 30% di oggi. Sostiene che questo dato dimostra l’esistenza di un Veneto che vuole un’alternativa e una politica capace di ascoltare e proporre cambiamento. Rivendica il lavoro svolto in campagna elettorale, basato su un programma condiviso e su centinaia di incontri con i cittadini, che restituiscono spazio e credibilità al centrosinistra dopo anni di arretramento. Manildo sottolinea che il voto — nonostante la bassa affluenza — conferma il sostegno alle battaglie su sanità pubblica, lavoro, ambiente, casa e giovani. Augura buon lavoro al nuovo presidente Stefani, ma afferma che ora inizia un nuovo percorso per costruire un’opposizione seria e determinata, capace di offrire una visione diversa per il Veneto.

Ore 18.00: “Ora serve un sindaco dei veneti“. Queste le prime dichiarazioni del neo presidente della Regione, Alberto Stefani, durante la conferenza stampa a Padova. “Zaia? Un grande presidente che ha saputo coinvolgere le amministrazioni locali, che è quello che intendo fare anch’io”. Sul rapporto di forza con Fratelli d’Italia: “I patti si rispettano, credo sia importante nella vita”. Sulla futura squadra di Giunta: “Sceglierò io persone di qualità, sono sicuro di poter incidere su questo”. Infine sull’affluenza drammaticamente in calo: “C’è però un’incidenza molto forte degli italiani all’estero, la società sta cambiando. Ma il dato comunque non può soddisfarci e lavorerò per far ritrovare una forte partecipazione dei cittadini”. Tra i primi punti all’ordine del giorno del nuovo presidente: “Voglio istituire un nuovo assessorato al Sociale, distinto dalla Sanità. Su questo intendo investire moltissimo perché è la sfida del futuro”.

Ore 17.40: Il candidato del Partito Democratico Giovanni Manildo ha telefonato ad Alberto Stefani congratulandosi della vittoria

Ore 17.33: Il neo eletto Alberto Stefani ha voluto ringraziare i propri elettori tramite un post sui propri canali social: “Grazie Veneti! Con grande emozione ho ricevuto l’onore di rappresentarvi. Sento dentro di me una forte responsabilità e anche una grande energia. Voglio essere chiaro: metterò al primo posto i bisogni delle persone e sarò presidente di tutti, anche di chi non mi ha votato. E, insieme alle forze della coalizione, che ringrazio, da domani sarò già al lavoro. Con occhi e cuore solo per il Veneto.”

Ore 17.30: Alle 18 il governatore uscente Luca Zaia seguirà lo spoglio al K3, sede della lega di Treviso. Assieme a lui, il segretario provinciale Dimitri Coin, il presidente della provincia Stefano Marcon e diversi altri militanti del Carroccio.

Ore 17.20: Festeggiamenti nello studio di Riccardo Szumski : “Dedico questa vittoria alla mia famiglia, ai volontari e a Patrizia Bressan che ha fondato Resistere ed ora non è qui a godere di questa vittoria”.

Il commento di Szumski

Ore 17.10: Parla l’europarlamentare veronese Paolo Borchia: “I dati sono ancora parziali, ma la vittoria di Alberto Stefani è l’elemento più significativo. Non abbiamo vissuto alcun derby con Fratelli d’Italia: l’obiettivo era garantire una maggioranza stabile alla prossima amministrazione regionale. La campagna elettorale è stata concreta, sui temi, lontana dalle polemiche, e penso che i Veneti l’abbiano apprezzata. Ora serviranno serenità e disponibilità, perché i cittadini si aspettano molto dalla nuova squadra”.

L’europarlamentare veronese Paolo Borchia

Ore 17.05: Parla il deputato leghista Luca Toccalini, 35enne milanese: “Sono felicissimo di vedere un ragazzo di 33 anni diventare governatore di una regione e importante come il Veneto. Questo ci rende tutti orgogliosi anche come partito, perché stiamo investendo molto sui giovani. Sugli altri numeri dei partiti è ancora presto. Mi spiace vedere un’affluenza così bassa, ma dobbiamo tenere in considerazione che incide anche il voto degli iscritti all’Aire, cioè di coloro che risiedono all’estero: su questo il governo dovrà fare le sue valutazioni”.

Il deputato Luca Toccalini (Lega)

Ore 17.00: Il governatore uscente Luca Zaia ha fatti pervenire il suo commento ai primi risultati delle elezioni: “Ho sentito al telefono il Presidente Stefani alle 15.01, subito dopo la chiusura dei seggi. Gli ho rivolto i miei auguri più calorosi di buon lavoro, complimentandomi per una campagna elettorale condotta con efficacia e determinazione. Alberto si appresta a guidare la Regione del Veneto in una fase ricca di sfide: sono certo che saprà affrontare questo incarico con senso del dovere e responsabilità. Un augurio di buon lavoro va anche alla squadra che sarà chiamata ad affiancarlo nella guida della Regione Veneto, con il compito e l’obiettivo di mantenere alto lo standing di un territorio che, per vocazione, esercita un ruolo guida nel Paese.”

Luca Zaia e Alberto Stefani

Ore 16.50: Arrivano veloci i primi dati degli scrutini nei seggi. Lega e Fratelli d’Italia si ricorrono per il primato dei voti a livello provinciale di Treviso e a livello regionale, anche se al momento il Carroccio mantiene salda la testa.

Ore 16.30: Certi i consensi dello spoglio da poco iniziato, YouTrend “incorona” Alberto Stefani nuovo presidente della Regione Veneto. Al quartier generale di Stefani a Padova è atteso il leader della Lega Matteo Salvini, di cui Stefani è vicesegretario federale.

Ore 16.20: A un’ora e venti dalla chiusura delle urne, arrivano i dati definitivi dell’affluenza. In Veneto è andato a votare il 44,64%, contro il 61,16% (-16,52%) della precedente tornata elettorale del 2020, quando Luca Zaia vinse con quasi il 77% dei consensi. In provincia di Treviso si è recato ai seggi il 43,78% (nel 2020 il 58,27), mentre nelle altre province, in ordine di affluenza: Padova 49,04; Vicenza 45,10; Verona 44,75; Venezia 44,0; Rovigo 41,19; Belluno 35,39.

Ore 16.00: Secondo i sondaggi di Youtrend, pubblicati sui social, Fratelli d’Italia avrebbe superato la Lega: il partito di Giorgia Meloni in Veneto è dato tra 24-28%, la Lega tra 22,5% e 26,5%, Forza Italia 6-8%. Nel centro-sinistra Pd tra 15,5% e 19,5%, Avs 4-6%, M5S 2-4%.

Ore 15.55: La prima proiezione Opinio per Rai (copertura 5%) conferma di fatto il posizionamento in testa di Stefani, al 60,5%. Segue Manildo al 30,8%, poi Szumski al 6,6%.

Ore 15.45: Diffusi i nuovi exit poll Opinio per Rai. Stefani si attesta tra il 58.5 e il 62.5%, Manildo tra il 29 e il 33%. Dato in rialzo per Szumski, tra il 5 e il 7% dei consensi.

Ore 15.42: “Abbiamo fatto l’impresa – commenta Szumski dal suo studio di Santa Lucia, mentre arrivano i primi exit poll – eravamo qui a fare delle riunioni: tutto è partito da qui”. Tra pochi minuti attesi i nuovi exit poll.

Riccardo Szumski attende gli esiti dal suo studio di Santa Lucia di Piave

Ore 15.38: Arriva da Padova il primo commento da parte di Andrea Ostellari, senatore leghista di Campo San Martino (Padova), sottosegretario al Ministero della Giustizia: “Attendiamo in modo positivo sia il risultato definitivo che quello della Lega. Ci aspettiamo di fare bene come partito, e soprattutto come coalizione. Il candidato Stefani sta aspettando con noi le prime proiezioni”. In merito al dato della bassa affluenza, Ostellari ha auspicato che “la politica possa interpretare nella maniera giusta questo dato”, consapevole che “sfavorisce un po’ tutti”.

Il commento di Andrea Ostellari (Lega)

Ore 15.20: Stefani sta assistendo agli esiti delle elezioni in una sala riservata, ed è atteso presto al suo quartier generale al Crowne Plaza di Padova, dove la sala stampa è gremita di giornalisti e operatori media.

La sala stampa del Crowne Plaza di Padova

Ore 15:10: “Ci godiamo questi instanti e poi continuiamo con la nostra idea di Veneto” il commento di Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra, prima di entrare nella sede del Partito Democratico di Padova, da dove seguirà i risultati.

Ore 15.08: è il senatore di Fratelli D’Italia Luca De Carlo dalla sede di Mestre il primo big a commentare i dati dell’astensionismo: “Non è disaffezione ma una sottovalutazione di una scelta di forte cambiamento che queste elezioni rappresentavano – ha commentato – mi sembra che sia chiara la vittoria di Alberto, non scontata ma comunque prevedibile”

Ore 15.05: Diffusi i primi dati dell’affluenza. In questa tornata delle Elezioni regionali è andato alle urne neppure il 44,44% degli aventi diritto, con una differenza di oltre il 17% rispetto alle votazioni del 2020, dove si espresse oltre il 61%.

Secondo gli Exit poll Opinio per Rai, il candidato del centrodestra Alberto Stefani è dato al 59-63%, il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo si ferma al 30-34%; Riccardo Szumski è dato tra il 3,5 e il 5,5%. La copertura del campione è l’80%.

Ore 15: Si chiudono le porte all’interno dei seggi, gli scrutinatori segneranno in tabelle preposte prima le preferenze del candidato presidente, poi quelle della lista e successivamente le preferenze per ogni singolo candidato consigliere.

(Autori: Simone Masetto – Alessandro Lanza)
(Foto e video: Qdpnews.it)
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