La figura di Babbo Natale continua a far sognare generazioni di bambini, con la sua barba bianca e il compito di portare i regali a tutti i piccini del mondo nella notte di Natale.
Ma dietro la sua figura si cela una storia interessante, che ha diversi legami tra la Turchia e l’America.
Il mito di Babbo Natale è legato al profilo di San Nicola (270-343 d.C.), vescovo di Myra in Turchia e figura avvolta da una storia-leggenda che ancora oggi conserva un velo di mistero.
Si narra, infatti, che il santo avrebbe salvato tre fanciulle povere, destinate alla prostituzione, gettando loro per tre notti dei secchi d’oro dalla finestra, come dote per farle sposare: una storia che contribuì a costruire la sua fama di generoso portatore di doni.
Da lì si diffuse nel Medioevo l’abitudine di commemorare questo episodio, tramite lo scambio di doni nel giorno del santo (ovvero il 6 dicembre).
Un altro racconto (che giustifica il legame con i più piccoli), invece, riferisce che il santo avrebbe salvato tre fanciulli, rimasti vittime di un brutto fatto avvenuto in una locanda dove avevano chiesto ospitalità: l’oste e sua moglie avevano terminato la carne in dispensa e, così, una volta accolti i giovani, li fecero a pezzi con l’accetta, per poi metterli in salamoia.
Terminato il massacro, arrivò San Nicola, che bussò alla porta della locanda, chiedendo un piatto di carne. Al rifiuto dell’oste di fronte a tale richiesta, San Nicola si fece accompagnare in dispensa, dove estrasse dalla salamoia i tre giovani, vivi e vegeti.
Il nome di San Nicola, figura ancora ricca di mistero, compare anche nelle liste dei partecipanti al primo Concilio di Nicea (325 d.C.), ovvero una riunione di tutti i vescovi della Chiesa cattolica.
San Nicola divenne poi Samichlaus, Sinterklaas o Santa Claus nei Paesi protestanti, dove arrivava la notte del 5 dicembre (senza più l’aspetto di vescovo cattolico), lasciando i doni ai più piccoli. La sua ricorrenza si spostò poi alla festività più vicina e importante, ovvero il Natale. Il culto di San Nicola è invece rimasto ancorato alla notte del 5 dicembre nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria, in Italia.
Il culto di San Nicola è oggi diffuso specialmente nelle città di Bari e Venezia, dove si trovano parte delle sue reliquie, recuperate prima nel 1087 nella turca Myra (caduta in mano musulmana), durante una spedizione dei baresi e, successivamente, 10 anni dopo dai veneziani: un esame del Dna, effettuato nel 1992, ha mostrato come i resti di San Nicola di Bari e di Venezia appartengano alla stessa persona. Qualche anno fa, inoltre, alcuni archeologi scoprirono in Turchia una sepoltura, attribuita a San Nicola.
La figura di Babbo Natale come oggi la conosciamo è frutto inoltre della penna di Clement Clarke Moore (1779-1863), scrittore americano e autore della poesia natalizia “Una visita da San Nicola” del 1822 (inizialmente pubblicata anonima).
La poesia descriveva la fisionomia di Babbo Natale, segnandone definitivamente la sua “nascita”. Tale figura riscosse successo e, dagli anni cinquanta del secolo scorso, conquistò anche l’Europa, divenendo in Italia Babbo Natale.
(Foto: Wikipedia).
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