Lutto cittadino, passaggio del feretro nei luoghi simbolo della “sua” Treviso e la quasi certa intitolazione di una via, di una piazza o di un’opera pubblica di rilievo. A Treviso il giorno dopo la morte dello “sceriffo” Giancarlo Gentilini non si parla d’altro, e non poteva essere altrimenti.
Il Genty ha lasciato una traccia indelebile ne capoluogo della Marca cambiando radicalmente la figura del Sindaco, portando l’istituzione lungo le strade, tra le vie, nei bar e nelle osterie. Ed è proprio in questi luoghi che oggi si ricorda Gentilini come una figura senza dubbio divisiva. C’è chi lo paragona – forse esagerando – al papa (anche a causa della concomitanza della morte) e chi lo ricorda per le sue uscite razziste, contro gli immigrati e contro chi non la pensava come lui.
Sì parla già di una parata di leghisti martedì all’ultimo saluto del “Sindaco per sempre”, con il funerale che verrà celebrato dal vescovo di Treviso Michele Tomasi, quasi certa la presenza del governatore del Veneto Luca Zaia e dei vertici regionali del partito, ma si parla anche della partecipazione del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, del Presidente della Camera Attilio Fontana e del Ministro Carlo Nordio.
Un funerale che rimarrà nella storia della città di Treviso: in molti tra amministratori e politici oggi lo ricordano per le numerose lettere ricevute “in cui ci segnalava – anche con toni accesi – quello che non andava”, ma anche per i consigli e per il modo diretto di fare politica e di dire quello che pensava.
“Per me Gentilini è stato un amico – racconta Giovanni Ferrarese che nella vita ha sempre fatto il commerciante in città – lui era presente quando c’erano i problemi. Passava a trovarci giornalmente, non era un burocrate era paragonabile a Papa Francesco, sempre in mezzo alla gente”.
Seppur totalmente distante dalle sue idee politiche anche l’onorevole Rachele Scarpa ha voluto ricordare Gentili: “forse il mio primo ricordo di lui sono i teschi dipinti sulla strada di fronte a casa mia – spiega – non ho mai condiviso nulla di quello che ha detto e di come lo ha detto ma non posso che riconoscere il suo rapporto profondo e sincero con questa città”.
Anche il presidente provinciale di ANPI Treviso Giuliano Varnier ha voluto ricordare Gentilini all’inizio del suo discorso durante la celebrazione del 25 Aprile: “Lo ho conosciuto prima di tutti – spiega – siamo entrambi dalla montagna, entrambi vittoriesi, anzi serravallesi. I miei avevano una trattoria a Vittorio Veneto e io da ragazzino li versavo qualche ombra. In politica ci divideva tutto, ma ci legava una grande amicizia e ci sentivamo parte di una comunità”.
“Questi sono i giorni del dolore e della tristezza – commenta il sindaco di Treviso Mario Conte – troveremo il modo giusto per ricordare un grande sindaco e un grande uomo. È ovvio che la sua grandezza non è semplice da identificare in qualcosa di simbolico, il tutto in condivisione con i famigliari”.
Tra gli ultimi a mandare una nota di cordoglio per la morte di Gentilini anche il sindaco di Vittorio Veneto, Mirella Balliana: “Il sindaco e l’ amministrazione di Vittorio Veneto esprimono le sentite condoglianze alla famiglia e alla città di Treviso per la scomparsa di Giancarlo
Gentilini, un Vittoriese rimasto sempre molto legato alla suo luogo di nascita e in particolare alla sua Serravalle, dove ritornava spesso”.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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