Mercoledì al via la Maturità 2025: impazza il “toto-tracce”. L’in bocca al lupo di Zaia

Mercoledì 18 giugno prenderà il proprio avvio la Maturità 2025, con la prova di italiano e, in questi giorni, è scattato il cosidetto “toto-tracce”.

Sette i titoli che il Ministero dell’Istruzione ha scelto e, nello specifico, due sono le tracce di analisi del testo, tre riguardano il testo argomentativo e altre due saranno incentrate su tematiche di attualità.

Tracce che verranno rese note in tutta Italia alle 8.30 di mercoledì 18 giugno e saranno uguali per tutti gli indirizzi di studio.

Tra gli autori più citati ci sono Gabriele D’Annunzio e Giacomo Leopardi, ma un’ipotesi potrebbe essere anche Eugenio Montale, considerato che quest’anno ricorrono i 100 anni di “Ossi di seppia”.

Se il “fattore anniversario” (anche se finora gli anniversari non hanno mai spopolato nelle prove di Maturità) è un elemento utile per capire la traccia che uscirà, allora non devono essere scordati i 50 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini. 

C’è chi poi cita anche l’ipotesi di Giuseppe Ungaretti Giovanni Pascoli, assieme a Italo Svevo e Italo Calvino.

Per quanto riguarda l’attualità, viene menzionata molto l’ipotesi di una traccia incentrata sull’intelligenza artificiale, la violenza di genere (considerato il numero rilevante di casi che, purtroppo, si registrano), il tema della guerra e della pace, ma anche il Giubileo e la figura del nuovo pontefice americano Leone XIV.

Da non scordare, poi, che quest’anno sono 80 anni dalla fine del secondo Conflitto mondiale e, di riflesso, dalla morte dei due dittatori Mussolini e Hitler: anniversari, quindi, che potrebbero essere di partenza per indurre il maturando a riflettere sullo scenario attuale di conflittualità mondiale.

Restando in tema di anniversari, poi, è da ricordare il fatto che sono trascorsi 35 anni dalla caduta del Muro di Berlino e 150 dalla nascita di Winston Churchill, così come sono passati 50 anni dalla morte di Oskar Schindler, colui che segnò la salvezza di un numero ingente di ebrei.

Settant’anni fa moriva il noto fisico Albert Einstein, vent’anni fa papa Giovanni Paolo II, primo pontefice non italiano dopo 455 anni.

Sul fronte degli anniversari, poi, sono passati 5 anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19.

Intanto, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha fatto il proprio “in bocca al lupo” ai maturandi che saranno impegnati con l’Esame di Stato: “Mercoledì, oltre 37 mila giovani, in Veneto, affronteranno il grande appuntamento con la vita che l’esame di maturità rappresenta. Un numero che traduce altrettante aspirazioni e obiettivi, forse anche preoccupazioni e incertezze ma che, in questo momento, non devono far perdere alle ragazze e ai ragazzi l’entusiasmo con cui va affrontato questo momento – ha affermato Zaia -. Tra loro c’è chi un giorno sarà al mio posto di governatore, chi sarà alla guida di un’impresa internazionale, protagonista nella ricerca scientifica, nelle professioni, nel mondo dell’artigianato, nell’amministrazione pubblica. Il mondo non si ferma e ha bisogno di loro. A tutte queste ragazze e ragazzi auguro la più grande fortuna”.

“Il numero dei maturandi invita tutti a una riflessione, ma anche a un compiacimento, perché dà corpo a un grande progresso rispetto ai tempi in cui frequentare le scuole superiori non era così a portata di mano – ha aggiunto -. Per tante generazioni prima di noi non era nemmeno immaginabile. Un’offerta estesa di istruzione è il frutto della visione che ha portato alla costruzione di una società, dove la possibilità di studiare fino all’università è ormai patrimonio pressoché universale. Una conquista che non va tradita. Per questo è importante che ognuno capisca dove è arrivato e delinei dove vuole arrivare. La maturità, quindi, è un momento indimenticabile che i nostri ragazzi sapranno vivere al meglio, con l’entusiasmo, la preparazione, la volontà e la capacità di riuscita che dimostrano già in tante circostanze”.

“Esprimo gratitudine agli insegnanti che, in questi anni, hanno seguito e preparato i nostri ragazzi, condividendone l’impegno e le emozioni – ha concluso -. Un pensiero lo invio anche ai genitori, ai nonni, ai familiari che in questi giorni vivranno con apprensione e trepidazione il percorso dei loro giovani e per il futuro che li attende. Il mio augurio a tutti è di vivere questa sfida segnata dall’attesa, con serenità e ottimismo, perché, come amo ripetere, ‘I pessimisti non fanno fortuna’”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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