Si è tenuta questa mattina, nella Sala consiliare del municipio di Montebelluna, una cerimonia semplice ma ricca di emozione per celebrare un traguardo eccezionale: il 70° anniversario di matrimonio dei coniugi Bruno Zamprogno (classe 1925) e Giuliana Pellizzari (classe 1934), entrambi montebellunesi.
A rendere omaggio alla coppia è stato il sindaco Adalberto Bordin, che ha voluto testimoniare, a nome dell’intera comunità, la stima e l’affetto per due cittadini che rappresentano un esempio raro e prezioso di dedizione, resilienza e amore duraturo.
“È un onore poter celebrare una storia così straordinaria. Il loro amore, nato negli anni difficili del dopoguerra, è stato capace di superare ogni ostacolo. Oggi, dopo settant’anni di matrimonio e oltre settanta di vita insieme, Bruno e Giuliana, che sono anche miei amici, sono ancora innamorati come il primo giorno. La nostra città è orgogliosa di poter contare su persone come loro, custodi della memoria e dei valori che ci uniscono” ha detto Bordin.


Una storia cominciata nel 1952, fatta di sguardi fugaci al suono del campanello della bicicletta, di camminate verso la chiesa di Mercato Vecchio, di attese e sacrifici. Dopo tre anni di fidanzamento, il 6 agosto 1955 monsignor Bortoletto li unì in matrimonio nel Duomo di Montebelluna, alle 6.30 del mattino. Da allora, hanno condiviso ogni giorno della loro vita, costruendo insieme un solido nido d’amore.
Dalla loro unione è nata una figlia, Genoveffa, da cui è venuta al mondo una nipote, Valentina, che a sua volta ha donato loro la pronipote Anna. Oggi, all’età rispettivamente di 100 e 92 anni, Bruno e Giuliana continuano a vivere nella loro “casa-museo” a Contea di Montebelluna, condividendo la quotidianità tra passeggiate in centro, caffè con gli amici e un affetto che non ha mai perso intensità.
Bruno Zamprogno è una figura conosciutissima in città per il suo impegno poliedrico: pioniere dell’industria calzaturiera sin da bambino, è stato operaio, capo reparto e dirigente fino alla pensione. Volontario instancabile, scrittore appassionato e ciclista, ha collaborato con associazioni culturali e sociali come l’Auser, l’Università della Terza Età e l’Associazione Trevisani nel Mondo. Ha donato alla Città una preziosa collezione etnografica di circa 900 oggetti della vita contadina, oggi parte integrante del patrimonio culturale locale.
Per diversi anni ha ricoperto il ruolo di “Maestro d’arte” all’interno del progetto promosso dall’amministrazione comunale e dalla Consulta della terza età “Nonni e bambini s’incontrano”, incontrando gli alunni delle scuole per raccontare loro com’era la scuola di un tempo. Il suo impegno culturale si è esteso anche alla collaborazione con numerose istituzioni cittadine, tra cui la biblioteca comunale, il Museo civico e il MeVe, contribuendo con passione a progetti educativi e di valorizzazione della memoria storica locale.
Giuliana, con discrezione e determinazione, ha saputo coniugare il lavoro nel mondo calzaturiero con la cura della famiglia e della casa, rappresentando il cuore silenzioso ma essenziale della loro lunga unione.
La comunità montebellunese si stringe dunque attorno a questa straordinaria coppia, con gratitudine e commozione, celebrando non solo un anniversario ma la bellezza di un’esistenza vissuta all’insegna dell’amore e del rispetto reciproco.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Città di Montebelluna)
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