Una distesa verde in città: “Corte delle Rose” nel 1922 dall’obiettivo di Vittorio Celot Celotti

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Le immagini del passato riescono sempre a sorprendere, specialmente se offrono uno scenario differente rispetto a quello a cui siamo quotidianamente abituati.

Una sensazione di stupore che si rinnova ogni volta che si osservano le foto in bianco e nero tra le 2.500 istantanee lasciate da Vittorio Celot Celotti (1896-1985), coneglianese appassionato di fotografia che, tramite la sua passione, ha lasciato un archivio che funge da importante testimonianza.

Testimonianza di quelli che sono stati i cambiamenti urbani vissuti nel tempo dal territorio, che riflettono i mutamenti antropologici che hanno caratterizzato la società.

Tutti aspetti affrontati dalla geografia urbana, una branca della geografia tradizionale.

Ogni anno Alberto, uno dei figli di Vittorio Celot Celotti, seleziona un gruppo di foto, per comporre un calendario da rendere disponibile gratuitamente: un modo per rendere omaggio al territorio ma, soprattutto, per dare memoria della figura del padre e della sua grande passione per la fotografia.

Per il 2025 il calendario ha preso il nome di “Conegliano com’era….”, dove è possibile passare in rassegna diversi angoli della città, oltre a momenti dedicati a feste e celebrazioni.

Tra gli angoli urbani emersi ci sono la Gradinata degli Alpini [1], piazzetta Duca d’Aosta [2], l’ospedale De Gironcoli [3], via Garibaldi [4], la zona del Cavallino [5] e la strada statale Pontebbana [6].

Stavolta, una nuova immagine riguarda Corte delle Rose, nota in città per essere una sorta di “centro commerciale all’aperto”.

Corte delle Rose oggi

La foto lasciata da Celot Celotti risale al 1922 e l’area, vista dalla ferrovia, spicca per l’evidente diversità dalla veste attuale: una lunga distesa verde fa da anticipazione a una serie di edifici, lontani dalla composizione attuale, che vede una corte centrale circondata da spazi per negozi e da condomini con appartamenti.

Un’immagine che, ancora una volta, racconta il cambiamento che il progresso ha lasciato negli anni, suscitando una certa curiosità e stupore ogni volta che si guardano queste foto.

(Autrice: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione di Alberto Celot Celotti – Arianna Ceschin)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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