Patti educativi di comunità: oggi la firma alle iniziative su digitale e inclusione

Da sinistra, Dario Roveda e l’assessore Gianbruno Panizzutti

Circa 500 persone, tra studenti, insegnanti, educatori e genitori si sono riuniti in un percorso tracciato con il progetto “Comunità che educano, comunità che crescono”, per dare vita a una serie di iniziative che possa rispondere ai bisogni educativi dei giovani.

Tutto ciò si è sviluppato a Conegliano, grazie alla collaborazione tra Comune, Progetto Giovani e cooperativa “Insieme si può”, sostenuti da Fondazione Bernardi, Iusve, Istituto comprensivo Alpago, Liceo Marconi e l’ente Con i bambini.

Da lì la nascita di due patti educativi, in tema di inclusione e digitale, sottoscritti dall’assessore alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili Gianbruno Panizzutti e da Dario Roveda, consigliere di amministrazione e responsabile del settore Politiche giovanili della cooperativa Insieme Si Può, quest’ultima realtà capofila del progetto.

L’obiettivo dichiarato è quello di mettere in pratica, per il prossimo triennio, iniziative proprio sul fronte di inclusione e digitale, in maniera tale da fare fronte ai disagi che l’era contemporanea porta ogni giorno.

“Nel Coneglianese era tanto tempo che non si faceva una ricognizione sui bisogni dei più giovani – la premessa fatta dall’assessore Panizzutti -, una ricognizione fatta su richiesta di 500 persone, che ha portato a due patti, che oggi andiamo a firmare, ovvero uno sul digitale (campo che sta sempre di più peggiorando) e un altro sull’inclusione”.

“C’era la necessità di intervenire e rinnovo i miei ringraziamenti a tutti i partner, per gli interventi incisivi fatti sul territorio”, ha aggiunto.

Da parte sua, Roveda ha sottolineato come si sia creata e, di conseguenza, messa a disposizione, una rete interistituzionale a Conegliano.

“Da tanti anni siamo impegnati sul tema delle politiche sociali e, stavolta, il risultato è il coinvolgimento di quasi 500 persone, come protagonisti e non come semplici destinatari dell’iniziativa – ha proseguito -, A volte c’è una difficoltà a tradurre questi temi in qualcosa di concreto e di partecipato: è stato un lavoro di ascolto del territorio e, per questo, ringrazio il Comune di Conegliano e l’assessorato alle Politiche giovanili”.

Due patti che sono quindi il frutto di “una comunità che include e sa crescere con i propri ragazzi”, così come è emerso, e che rappresentano il punto finale di un percorso di ricognizione dei bisogni educativi: tra le attività proposte ci sono stati giochi didattici, “focus group” con insegnanti e genitori, interviste a figure come, ad esempio, lo stesso assessore Panizzutti e il comandante della Polizia locale.

Ma anche lavori di raccolta di report collegati a determinate dinamiche e attività di formazione sul campo, direttamente su categorie omogenee oppure su tavoli di lavoro misti. Tra gli obiettivi emersi – e che saranno al centro dei nuovi patti siglati – ci sono la rigenerazione degli spazi urbani, il potenziamento degli eventi educativi e della loro comunicazione.

I patti stessi sono aperti a nuovi potenziali aderenti, con l’obiettivo di “sviluppare iniziative concrete e significative”. E non è escluso che, in futuro, la platea si possa allargare in maniera formale anche ad altre amministrazioni comunali anche se, “di fatto, gli altri territori già ne fanno parte tramite le scuole e le associazioni”, così come ha specificato Panizzutti.

Nel frattempo, i patti di comunità saranno illustrati giovedì 18 settembre alle 17.15, nel corso di un seminario conclusivo del progetto “Comunità che educano, comunità che crescono”, organizzato all’Oasi di Santa Chiara a Conegliano.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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