La Cardiochirurgia del Ca’ Foncello festeggia 40 anni: 26 mila interventi tra i grandi maestri Valfrè, Polesel e Minniti

Quarant’anni di vite salvate, progressi scientifici e innovazione tecnologica: l’Unità di Cardiochirurgia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso celebra un traguardo storico: i primi 40 anni di vita. Dalla sua fondazione nel 1985 ad oggi ha realizzato quasi 26 mila interventi, diventando un punto di riferimento per l’intero Nordest e affermandosi come uno dei centri di eccellenza a livello nazionale.

“Siamo gli unici in Italia ad avere un percorso completo, dalla presa in carico alla riabilitazione ad Oras – commenta il direttore Generale dell’Ulss2 Francesco Benazzi – questa è una storia meravigliosa dove si sono succeduti tre direttori con equipe straordinarie che hanno fatto grande la cardiochirurgia di Treviso”.

Il direttore Generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi

Il primo intervento risale all’8 maggio 1985 e da allora il reparto ha continuato a crescere, affiancando all’evoluzione tecnica un impegno costante nella ricerca e nella formazione. A guidare la Cardiochirurgia trevigiana negli anni sono stati tre professionisti di altissimo profilo. Il professor Carlo Valfrè, fondatore dell’Unità operativa e pioniere in Italia nei trapianti di cuore, ha diretto il reparto fino al 2010, realizzando anche il primo impianto urgente di cuore avvenuto a Treviso.

Francesco Benazzi

“È un percorso nato da esigenze politiche e territoriali – aggiunge Valfrè – in quanto mancava una collaborazione con l’ospedale di Padova, fin dagli inizi Treviso si comportò in maniera complementare all’attività di Padova e come tale siamo progrediti con l’accortezza di rispettare le esigenze territoriali. A Treviso venivano fatto interventi ad ampio raggio d’azione, eccetto i trapianti, visto che c’era Padova”.

Il primo Primario Carlo Valfrè

Gli è succeduto il dottor Elvio Polesel, originario dell’Opitergino, noto a livello internazionale per le sue competenze nella ricostruzione delle valvole cardiache, in particolare la mitralica. Nel 2017, per motivi di salute, ha lasciato la direzione, passando il testimone al dottor Giuseppe Minniti, attuale direttore, che ha arricchito il proprio curriculum con competenze in management sanitario e ha continuato il percorso di innovazione, introducendo procedure avanzate come la riparazione della valvola mitralica con tessuto autologo e il trattamento endovascolare delle patologie dell’aorta toracica.

Un momento della giornata di oggi

“Mio marito ha iniziato nel 1985 con la cardiochirurgia – commenta visibilmente commossa dall’affetto ricevuto Nadia, moglie di Polesel – poi è stato trasferito a Mira, divento primario dell’ospedale di Mestre e nel 2011 divenne primario di Treviso. Non si è mai curato tanto ha sempre messo prima di tutto la vita dei suoi pazienti e l’attenzione verso il prossimo”.

La moglie di Elvio Polesel

Ogni anno nel reparto di Cardiochirurgia del Ca’ Foncello vengono eseguiti circa 800 interventi: sostituzioni e riparazioni di valvole cardiache, by-pass coronarici, chirurgia dell’aorta toracica. I dati del Piano Nazionale Esiti 2024 di AGENAS confermano l’eccellenza del reparto: la Cardiochirurgia trevigiana è l’unica in Veneto a raggiungere il massimo livello di qualità sugli indicatori di esito considerati e si colloca al 4° posto in Italia per la mortalità più bassa negli interventi di valvuloplastica e sostituzione valvolare.

“Questa è una eredità molto importante – commenta l’attuale primario Giuseppe Minniti – che ho l’onore di aver assunto, non è solo un fattore tecnico ma anche di esperienza. Tutto questo ci proietta verso il futuro che sarà complesso ma che abbiamo tutte le carte in regola per affrontare”.

L’attuale primario Giuseppe Minniti

Il reparto è dotato di macchinari di ultima generazione: sistema di circolazione extracorporea (cuore-polmone), apparecchi per il recupero intraoperatorio del sangue, sistemi di monitoraggio centralizzato, scambiatori di calore e sistemi ECMO per il supporto in caso di insufficienza cardiaca o respiratoria.

Negli ultimi anni sono stati introdotti interventi sempre meno invasivi e procedure di ibridazione tra cardiochirurgia e cardiologia interventistica, tecniche di protezione cerebrale, utilizzo esteso della chirurgia dell’arco aortico e impiego di endoprotesi personalizzate per patologie aneurismatiche e dissecazioni acute.

L’integrazione nella Cittadella della Salute ha permesso di sviluppare sinergie con Terapia Intensiva e Cardiologia, migliorando il percorso di cura dei pazienti più fragili e ampliando la possibilità di riabilitazione pre-operatoria.

Carlo Valfrè

La Cardiochirurgia del Ca’ Foncello non è solo un centro di cura, ma anche un polo formativo: con oltre 800 interventi annui, rappresenta una sede fondamentale per la scuola di specializzazione in Cardiochirurgia dell’Università di Padova, contribuendo alla formazione delle future generazioni di chirurghi e infermieri specializzati.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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