“Prendiamola con Filosofia”. La ricerca: che cosa è la filosofia?

Sesta puntata della nuova rubrica di Qdpnews.it – Quotidiano del Piave, “Prendiamola con Filosofia”: accompagnati dal professor Simone Ferraro del Collegio vescovile Pio X di Treviso proseguiamo il viaggio a puntate alla scoperta di questa disciplina antica e fondamentale, quanto mai preziosa in questi tempi contrassegnati da cambiamenti (iper)veloci e a volte contraddittori. Buona lettura!

Come annunciato nell’ultimo video, la domanda di oggi è: “che cosa è la filosofia?”. Si tratta di una domanda cruciale, che fa da sfondo a questo viaggio in 10 tappe che stiamo facendo nel territorio della filosofia. Ed è una domanda alla quale, pur non avendola mai posta direttamente, abbiamo già risposto in molti modi. Addentrandoci in questo territorio, infatti, abbiamo iniziato a filosofare e a prendere confidenza con la filosofia, quindi ci siamo già fatti un’idea di cosa possa essere.

Oggi, però, proviamo a rispondere in modo diretto, cercando di capire le caratteristiche di questa particolare attività umana partendo dalla parola con cui la indichiamo: filo-sofia.

La parola deriva dal greco ed è composta da due termini: “philo”, che possiamo tradurre con “amore”, e sophia, che possiamo tradurre con “sapere”. Dal punto di vista etimologico, quindi, cioè dall’origine della parola, filosofia significa “amore per il sapere”. Ma chiediamoci: di che amore e di che sapere si tratta?

Consideriamo innanzitutto l’amore. Per capire cosa sia questo “amore”, dobbiamo richiamare il Mito di Eros, narrato da Platone nel Simposio. Il mito narra dell’origine di Eros, questione che è cruciale per comprendere la natura dell’amore e quindi della filosofia. Eros è figlio di Penia (che significa indigenza, mancanza) e Poros (cioè ingegno, espediente). Questa origine divina rende Eros un essere contraddittorio: perennemente in ricerca, proprio perché nasce dalla mancanza, ma allo stesso tempo sempre pronto a trovare i mezzi per colmarla, perché nasce anche dall’ingegno. Secondo il mito, quindi, Amore è desiderio di ciò che manca, spinta ad andare verso ciò che si desidera ma che non può mai essere posseduto in modo definitivo. Ciò che si desidera, infatti, è desiderato in quanto non è posseduto.

Eros, per rimanere sé stesso – cioè amore – è destinato a rimanere sempre senza ciò che desidera. Riportato a noi e alla nostra vita, possiamo dire che amare è tendere verso ciò che si ama senza mai arrivare a possederlo, lasciandolo essere ciò che è, lasciandolo libero, nella sua verità, che non è mai conosciuta fino in fondo.

Questa dinamica si riflette potentemente nel tema dell’amore umano. L’amore autentico, quello che nutre e arricchisce, è intrinsecamente legato al non-possesso. Amare non significa possedere l’altro, trasformarlo in una proprietà di cui possiamo disporre. Questo impedisce all’altro di essere sé stesso, di crescere e di fare le proprie scelte, perché ogni mutamento rappresenta una minaccia al possesso. Al contrario, amare significa riconoscere l’irriducibilità dell’altro, la sua unicità, la sua libertà. Se l’amato è posseduto, smette di meravigliarci e diventa scontato. E l’amore finisce. La libertà dell’amato è necessaria all’amante per tenere viva la meraviglia che alimenta l’amore, cioè la spinta a rimanere in relazione con ciò che non può mai essere conosciuto fino in fondo.

Ma torniamo alla filosofia e analizziamo il secondo termine: di che sapere si tratta?

Il sapere al quale la filosofia tende non è un “sapere teorico”, una “verità” che può essere raggiunta in modo definitivo. Certo, la filosofia indaga la realtà e si pone il problema di quale sia la “verità”, perché questo è fondamentale per conoscere il contesto in cui viviamo e agiamo, ma è interessata soprattutto al “sapere pratico”, al “saper vivere bene”, a un sapere che associamo alla “saggezza”. Questo perché è desiderio di condurre in modo consapevole l’esistenza, di affrontare le sfide, le scelte e le relazioni in piena autonomia e libertà, condizioni fondamentali per la felicità.

È però necessario sottolineare ancora una volta che l’amore per il sapere può scaturire solo dal riconoscimento della propria ignoranza. L’esistenza di ciascuno è unica e non esiste una risposta definitiva alle sfide che pone. Ognuno deve quindi fare il proprio viaggio nel territorio della filosofia, fare i conti con i propri pregiudizi e le proprie aspettative. Si tratta di un viaggio il cui senso non è la meta ma il percorso stesso, un percorso che non si esaurisce mai perché mette in discussione le certezze di volta in volta raggiunte ed esplora nuove possibilità.

Questo suo aspetto di indagine che rimette continuamente in discussione il sapere acquisito, che conseguita una tappa ne fissa un’altra, rende l’indagine filosofica un’indagine “critica”. Ma cosa significa dire che “la filosofia è un’indagine critica”? Questo sarà l’argomento del prossimo video.

Abstract

Il video esplora la natura della filosofia partendo dalla sua etimologia: filo-sofia, ovvero “amore per il sapere”. Per comprendere il significato di questo “amore”, il video richiama il Mito di Eros narrato da Platone nel Simposio. Eros, nato da Indigenza (Penia) e Ingegno (Poros), è sempre alla ricerca di ciò che gli manca, senza poterlo possedere mai del tutto.

Si tratta di un concetto che nel video è applicato anche all’amore umano autentico, che non è possesso ma riconoscimento della libertà e unicità dell’altro. In modo analogo, si dice, la filosofia è amore per un sapere che non si possiede mai in modo definitivo, che mantiene viva la meraviglia e che spinge alla ricerca.

Il “sapere” a cui tende la filosofia, dunque, non consiste in una verità assoluta e teorica, ma in un “sapere pratico” che di volta in volta va riformulato in funzione di ciò che viviamo, cioè in una saggezza che insegna a prendere decisioni consapevoli e a coltivare la libertà.

La filosofia, insomma, non fornisce risposte definitive, è invece come la vita, un viaggio che parte dal riconoscimento della propria ignoranza e si conclude solo con la morte. Questo viaggio, che mette costantemente in discussione le tappe raggiunte, non ha mai fine e fa dell’indagine filosofica un’indagine “critica”.

Questa natura “critica” dell’indagine filosofica, si dice infine, è l’argomento del prossimo video.

(Autore: Simone Ferraro)
(Foto e video: Mihaela Condurache)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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