Salgono da otto a dieci gli assessorati della giunta Stefani, con gli accordi pre-elettorali (stipulati prima che la Lega surclassasse Fratelli d’Italia) che parlano di cinque caselle al partito di Giorgia Meloni, quattro al Carroccio e una a Forza Italia.
Al momento (esclusi cambi di legge) nessuno degli assessori delle ultime due giunte Zaia può essere nuovamente in giunta, tranne Valeria Mantovan, subentrata a Elena Donazzan che ha lasciato Palazzo Balbi per il Parlamento europeo.
Tra i meloniani quasi sicuri di un posto in giunta potrebbero esserci la stessa Mantovan (assessore all’Istruzione uscente) e il bellunese Dario Bond, con Belluno unica provincia veneta in cui Fratelli d’Italia ha superato la Lega. “Fatti e no ciacole è il mio slogan da 15 anni – ha dichiarato Bond all’Ansa –. Ci ho vinto sette elezioni consecutive. Ho 64 anni, chiudo questa storia politica cercando di colmare un’ingiustizia che ho subito nel 2010: venni eletto secondo più votato in Veneto e non mi fecero fare l’assessore. Mi rode ancora. Il centrodestra deve mettere una figura in giunta per rappresentare un territorio olimpico, enorme, pieno di problemi. E io sono l’unico di centrodestra nell’unica regione in cui FdI supera la Lega. Onestamente l’assessorato ci sta tutto”.
Un posto in giunta potrebbe spettare anche alla leghista trevigiana Sonia Brescacin che, dopo il boom di preferenze e due mandati da consigliera, potrebbe sedere a Palazzo Balbi, magari con una delega al sociale dato che a Fratelli d’Italia dovrebbe spettare quella alla sanità.
Non è escluso che un posto da assessore possa ottenerlo anche il trevigiano di Fratelli d’Italia Claudio Borgia, forte delle sue oltre 8 mila preferenze. Resta da chiarire chi sarà il vicepresidente, senza dubbio un eletto del partito di Giorgia Meloni.
(Autore: Simone Masetto)
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