Olimpiadi, la fiaccola in Italia: cerimonia al Quirinale. Mattarella: “Tregua Olimpica”

Si è svolta ieri mattina sulla Piazza del Quirinale la cerimonia di inaugurazione del Viaggio della Fiamma Olimpica, alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Presente anche Luca Zaia.

La Lanterna contenente la Fiamma Olimpica – custodita per tutta la notte all’interno del Quirinale – è arrivata sulla piazza portata da un Guardiaportone in tenuta di gran gala, scortato da due Corazzieri. Dopo l’esecuzione dell’Inno nazionale da parte della Banda Interforze, la Presidente Coventry e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno pronunciato i loro discorsi celebrativi, sottolineando il valore simbolico dell’evento per il Paese.

Al termine degli interventi, il Presidente del Comitato Organizzatore di Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò, ha consegnato al Capo dello Stato la torcia con la quale è stato acceso il braciere della Fiamma Olimpica. In piazza anche Luca Zaia, che ha assistito alla cerimonia salutando l’avvio ufficiale del percorso che porterà la Fiamma fino ai territori veneti e lombardi coinvolti nei Giochi.

Il sorvolo delle Frecce Tricolori ha concluso il momento istituzionale, dando ufficialmente il via al viaggio della Fiamma che, dal 6 dicembre, inizierà il suo percorso attraverso i luoghi simbolo di Roma per poi snodarsi lungo 12.000 chilometri in 63 giorni, attraversando 110 province.

La Fiamma raggiungerà Cortina il 26 gennaio 2026, data simbolica che coincide con il settantesimo anniversario dei Giochi del 1956, per poi terminare il suo viaggio a Milano il 6 febbraio 2026, in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici Invernali allo stadio San Siro.

Nel suo intervento, il Presidente Mattarella ha richiamato con forza il valore universale delle Olimpiadi: “La pace è iscritta nel dna olimpico sin dai tempi più remoti. Nell’antica Grecia, quando si svolgevano le gare, le armi si fermavano. L’Italia ha chiesto che la tregua olimpica venga rinnovata: ci auguriamo che sia davvero possibile, anzi speriamo di più, che i due mesi che ci separano dall’avvio dei Giochi possano recare distensione e dialogo, fermare aggressioni e barbarie, spegnere le volontà di potenza che seminano paura, morte, devastazione”.

“In ogni caso – ha aggiunto il Capo dello Stato – il segno di pace delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi italiane sarà chiaro e visibile a ogni latitudine. È la nostra natura, la nostra cultura, la nostra storia”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto: Regione Veneto)
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