La libellula del progetto “Libertà di essere”: flashmob alla conferenza stampa contro la violenza sulle donne

La libellula, per Asolo, non è soltanto l’allegoria della libertà: dietro il logo e presentato con la conferenza stampa di oggi, per certi aspetti diversa dalle altre, giovedì 5 marzo, nella sala consiliare del municipio di Asolo, c’è un concetto ricco di significati, che secondo l’amministrazione vengono ben rappresentati sia dalle fragili ali dell’insetto, che dalla sua resistente corazza.

A pochi giorni dalla festa della donna, l’8 marzo, il concetto della violenza sulle donne viene anticipato e approfondito dall’amministrazione comunale, in compagnia degli enti che lavorano su vari livelli verso le pari opportunità, con la promessa tuttavia di non limitare quest’attenzione per l’argomento a questo particolare periodo, ma rinnovarlo ogni giorno, con un percorso che vada a incrociare la mondanità del borgo, quindi gli eventi e le iniziative, con la sensibilità nei confronti di questa tema.

L’assessorato, rappresentato da Andrea Canil, ritiene infatti che il susseguirsi di episodi di violenza sulle donne sia dovuto anche alla mancanza di una cultura sull’argomento: da un lato è quindi necessario dare alle vittime di questo problema gli strumenti per difendersi, dall’altro è necessario educare l’intera cittadinanza, che spesso pare ancora qualcosa di distante ma che invece, è decisamente ancora diffuso. “Il logo diventerà riconoscibile come simbolo di lotta alla violenza sulle donne e tutti gli eventi organizzati sul territorio di Asolo potranno richiederlo”.

A testimoniarlo, il fatto che la cooperativa “Una casa per l’uomo” abbia ormai dal 1992 portato avanti diversi progetti di aiuto concreto tra cui tre sportelli dedicati, il Centro Antiviolenza Stella Antares, per le vittime dei maltrattamenti, la Casa Aurora, un rifugio per le vittime di violenza e uno spazio di ascolto per uomini che agiscono violenza, lo sportello “Cambiamento Maschile”.

L’apertura di questi spazi, tra Asolo, Montebelluna, Valdobbiadene e Vedelago ha dato vita a un ancor maggiore consapevolezza di un’esigenza, che nel 2019 ha contato 4 accoglienze programmate, 4 donne e sei minori, due accoglienze in emergenza e altre due di minori.

Anche il sindaco Migliorini dichiara la volontà di non fermare iniziative come questa, nemmeno in un momento complesso come quello attuale: “Quello che possiamo fare come cittadini, come enti, come amministrazione, come educatori e come servizi sociali è sensibilizzare le donne a non avere paura”.

È il territorio, infatti, a rispondere alla chiamata, anche rappresentata dal nome “Libertà di essere…”: come primo, forte, segnale un piccolo flashmob, composto esclusivamente da donne, ha interrotto la conferenza stampa di questa mattina.

Tra le voci che hanno completato il periodo sopra citato “… di essere…”, rappresentanti al femminile della biblioteca, del Museo Civico e altri componenti dell’amministrazione comunale.

Assieme al logo, un manuale guiderà organizzatori, enti e amministrazione, ma anche i semplici cittadini, a riflettere sul tema e a comprenderne la gravità non soltanto il 25 novembre, ma durante tutti gli eventi a calendario nel 2020.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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