Una rarissima edizione di “Il segreto del bosco vecchio” di Dino Buzzati Traverso è ora proprietà della Biblioteca civica

Una rarissima edizione di “Il segreto del bosco vecchio” di Dino Buzzati Traverso è ora proprietà della Biblioteca civica di Belluno

Nessun bellunese che abbia letto “Il segreto del bosco vecchio”, romanzo senza tempo dell’autore trichianese Dino Buzzati, direbbe mai che quest’opera non dipinga perfettamente, per vari aspetti, la verità della propria Provincia. Una terra ampia, selvaggia e misteriosa, come quel bosco antico a Valle di Fondo, ma anche preziosa e brulicante di creature pazienti, capaci di comunicare con l’uomo, belva vorace e angosciata, morsicata dalle voglie e dai sentimenti. E come con il Colonnello Procolo, il bosco nella prosa di Buzzati si anima e diventa capace di ammaestrarlo, di placare i suoi istinti e fargli ritrovare la serenità dei sensi e dei desideri.

Per l’impronta così significativa lasciata da quest’opera e dal suo autore, era così importante che la Biblioteca civica di Belluno possedesse (e risulta essere l’unica ad averla) una rarissima edizione originale di questo volume: in brossura azzurra e bianca, pubblicata nel 1935 dai fratelli Pietro e Paolo Treves e nel 1939 da Garzanti in seconda emissione, le 214 pagine di “Il segreto del bosco vecchio” riportano anche il doppio cognome dell’autore, ovvero Dino Buzzati Traverso, e hanno diverse altre peculiarità.

Per prima cosa, il romanzo è stato pubblicato l’anno successivo all’approvazione delle leggi razziali in Italia: gli editori della prima emissione, i fratelli Treves, essendo di origine ebrea, furono costretti a fuggire e a cercare rifugio in Inghilterra. La loro casa editrice fu rilevata proprio agli albori della Seconda guerra mondiale dalla realtà industriale di Aldo Garzanti, destinato a diventare un grande editori, che tra i primi libri a tiratura limitata reinserì questo capolavoro letterario di Buzzati. Sul volume si può notare, spiega il direttore della Biblioteca civica Giovanni Grazioli, come il frontespizio sia sempre lo stesso, perché Garzanti applicò soltanto la copertina. “È un’acquisizione estremamente importante. È un testo rarissimo che riflette un periodo storico orrendo per l’Italia, ma che di cui è bene aver memoria”.

Grazie al Comune di Belluno e all’assessorato alla Cultura rappresentato da Raffaele Addamiano, il volume è stato acquistato attraverso il mercato antiquario librario: “Siamo soddisfatti di aver portato a termine con una fruttuosa collaborazione con la Biblioteca civica per l’acquisizione a titolo oneroso di un libro piccolo nelle dimensioni ma grande nei significati, secondo figlio di uno dei bellunesi più illustri. Questo volume contribuirà a rendere fruibile un patrimonio incommensurabile sotto il profilo letterario. Possiamo dire che il “vento Matteo”, per questo inizio anno, ha portato bene”.

(Foto: Comune di Belluno).
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