Tragedia in montagna: precipita per 50 metri e muore

Tragedia in montagna: precipita per 50 metri e muore

Passato da poco mezzogiorno di oggi martedì la Centrale del 118 è stata attivata da un soccorritore che stava risalendo per caso la Ferrata Lipella e aveva assistito alla caduta di un escursionista, che si trovava più in alto rispetto a lui.

Fornite le coordinate del punto, è stato inviato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato sul posto il tecnico di elisoccorso e l’equipe medica, la quale non ha potuto far altro che constatare il decesso del 42enne belga. Mentre il soccorritore risaliva dalla compagna – una 28enne slovena – in stato di shock, l’eliambulanza è scesa a imbarcare un soccorritore della Guardia di finanza in supporto alle operazioni e per i rilievi di legge.

Ottenuto il nulla osta per la rimozione, la salma è stata recuperata con un verricello e trasportata al Rifugio Dibona per poi essere affidata al carro funebre.

L’elicottero è poi risalito all’uscita della Ferrata, all’altezza delle Tre Dita, dove il soccorritore aveva accompagnato la ragazza, che è stata caricata a bordo in hovering.

Da una prima ricostruzione, i due escursionisti, pur attrezzati, stavano salendo slegati, quando lui è scivolato precipitando una cinquantina di metri tra i salti di roccia e fermandosi su una larga cengia.

Altri interventi in montagna

Attorno alle 15 la Centrale del Suem è stata attivata da una turista francese che si era fatta male a una caviglia in riva al lago del Sorapis. Aiutata a raggiungere la piazzola del Rifugio Vandelli dal gestore, la 57enne è stata poi recuperata dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Falco è poi intervenuto sulle Pale di San Martino, nel territorio di Canale d’Agordo, dove degli escursionisti si erano imbattuti in un uomo, che aveva riportato probabili traumi al bacino e alla testa, nonché due tagli dovuti ai ramponi che calzava, dopo essere scivolato sul ghiacciaio in Valle dei Cantoni.

Sbarcati a 2.600 metri di quota lungo il sentiero 716, tra il Rifugio Rosetta e Cima Vezzana, equipe medica e tecnico di elisoccorso hanno prestato le prime cure al ferito, un 69enne di Ascoli Piceno. Dopo averlo imbarellato, lo hanno imbarcato con il verricello e trasportato all’ospedale di Treviso. Una squadra del Soccorso alpino della Val Biois era pronta a intervenire in piazzola a Falcade.

Falco 2 è volato al Bivacco Battaglione Cadore, a 900 metri di quota sul Popera, da dove una coppia tedesca – lui 39 anni, lei 38 – aveva chiesto aiuto poiché impossibilitata a proseguire per affaticamento. I due, illesi, sono stati trasportati a Padola.

Una squadra del Soccorso alpino della Val di Zoldo ha infine ritrovato un turista 27enne di Singapore che, perso l’orientamento scendendo dal Van delle Sasse, a Zoldo Alto, aveva contattato il negozio dove aveva noleggiato l’imbrago perché lanciasse l’allarme. Ottenute le coordinate del punto dove si trovava, i soccorritori sono dovuti scendere per un centinaio di metri tra cespugli di mugo e salti di roccia per riuscire a individuarlo e raggiungerlo nel versante che aveva sceso, sbagliando itinerario.

L’escursionista, che non era distante da un ruscello, era disidratato e ha accettato ben volentieri l’acqua offertagli dai soccorritori. Dopo averlo assicurato, la squadra lo ha dovuto calare per altri cento metri, per portarsi su un ghiaione e ritrovare il sentiero. L’intervento, durato quattro ore si sta concludendo in questo momento, con i soccorritori che stanno accompagnando il 27enne a Palafavera. 

(Foto: CNSAS)
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