Ripristinate le sezioni di deflusso di Meschio, Friga Carron, Ruio, Callalta e Masotto

Il Meschio a Ponte della Muda durante il maltempo dello scorso autunno

Si sono conclusi i lavori riguardanti il ripristino delle condizioni di sicurezza di alcuni tratti dei corsi d’acqua facenti parte del bacino del fiume Meschio, a seguito di un evento meteorologico eccezionale verificatosi lo scorso autunno che aveva interessato i territori dei Comuni di Cordignano, Cappella Maggiore e Sarmede.

“I corsi d’acqua su cui sono intervenute le nostre strutture regionali del Genio Civile – spiega l’assessore regionale al Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin -, oltre al Meschio, sono i torrenti Friga, Carron e Ruio e i rii Callalta e Masotto, allo scopo di ripristinare i franchi arginali che erano stati azzerati, con danneggiamento delle difese spondali”.

Tra le sistemazioni da porre in essere erano state in particolare rilevate una frana in sinistra idraulica del torrente Friga interessante il corpo arginale per circa 50 metri a Sarmede; depositi di materiale sovralluvionale lungo via Campagnole a Cappella Maggiore, che avevano causato l’esondazione del torrente Masotto per circa 100 metri a monte e a valle del ponte ivi presente; depositi presenti lungo il Meschio in prossimità della piazza alla confluenza col Friga a Cordignano; una frana in destra del Friga a Sarmede di circa 70-80 metri e dei depositi lungo il corso d’acqua Ruio di Sarmede in centro del medesimo Comune.

“Si è pertanto proceduto al risezionamento dei corsi d’acqua – dettaglia l’assessore – e al ripristino delle difese spondali, oltre a eliminare la presenza in alveo di vegetazione divelta e di materiale sovralluvionale che ostacolava la capacità di deflusso, mettendo a rischio le aree abitative in prossimità dei corsi medesimi. Un intervento completato in tempi rapidissimi per il quale abbiamo messo a disposizione complessivamente 250 mila euro – conclude Bottacin – che ha previsto lo scavo in alveo di circa 4 mila metri cubi di materiale, la sistemazioni delle difese spondali con l’utilizzo di pietrame e il ricarico delle arginature”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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