Le cisterne della Grande Guerra vengono ripristinate. Mares: “Così affrontiamo il problema acqua sul Grappa”

Con un progetto di ripristino di alcune cisterne dell’acqua risalenti al periodo della Grande Guerra, sul Grappa si propone di partire dal passato per migliorare i servizi del futuro: le difficoltà degli allevatori e non solo, ancora oggi, si sono spesso rivelate legate alla mancanza di acqua potabile sui pascoli e alla loro richiesta parrebbe esser stata data una risposta.

Queste cisterne potrebbero infatti facilitare non soltanto il lavoro di chi ha sempre lavorato sul Grappa, ma anche una futura valorizzazione dei paesaggi che il sito propone.

Si tratta di alcune cisterne costruite precisamente su Castel Cesil, sul Monte Palon, nel comune di Possagno, sull’Archeson, a Nappon sul sentiero delle Meatte e a Pian Dea Baea: pensate e realizzate dal Genio Militare durante il conflitto, sono rimaste inutilizzate per decenni ma si sarebbero rivelate ripristinabili.

cisterna

Secondo i primi studi gli acquedotti avrebbero delle caratteristiche strategiche che possono tornare molto utili anche nel presente: alimentate tramite stillicidio oppure a condensa, erano dotate di enormi pompe, capaci di trasportare l’acqua anche per lunghi tratti.

“Si tratta delle cisterne che servivano per sostenere e approvvigionare d’acqua il nostro esercito e che da almeno trent’anni non vengono manutentate, ora abbisognano di importanti interventi per riattivarle e renderle fruibili per uso potabile e non solo” spiega da Castelcucco il presidente dell’Unione Montana del Grappa Paolo Mares.

Le finalità pensate dall’Unione Montana del Grappa per queste cisterne sono diverse: “Queste grandi vasche hanno portate enormi, anche da 150mila litri, ma non tutte sono ripristinabili come impianti idrici a fini potabili. Per questo il ripristino sarà per l’uso umano ove possibile, negli altri casi per l’allevamento, per abbeverare le greggi e le mandrie, con l’eventuale possibilità di utilizzarle anche a fini antincendio”.

Le cisterne, che come spesso accade sono state anche luogo di atti vandalici, potrebbero rappresentare una vera svolta per chi fruisce del Grappa per lavoro o per svago, ma il progetto, che vede la collaborazione anche di Ats e dei carabinieri forestali, dovrà prima affrontare vari step, a partire dalla pulizia e all’impermeabilizzazione tramite resina delle vecchie coperture.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Unione Montana del Grappa).
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