Omicidio di Castelfranco, al setaccio i fossi e i campi vicini alla discoteca: si cercano prove

“Continueremo a cercare elementi utili alle indagini” è il commento di Massimo Ribaudo, comandante dei Carabinieri di Treviso, all’uscita dalla caserma di via Don Ernesto Bordignon di Castelfranco Veneto. A pochi chilometri di distanza – dopo i rilievi del reparto scientifico dei Carabinieri – sono continuate le ricerche dei Militari della compagnia di Castelfranco Veneto. 

Via Pagnana è chiusa al traffico da questa notte, sull’asfalto ancora i segni della violenza brutale che è costata la vita a Lorenzo Cristea italiano di 20 anni residente a Trebaseleghe (Padova). Feriti altri tre giovani, uno di questo in maniera molto grave, raggiunto da tre coltellate all’addome e che è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. 

Anche dopo diverse ore i militari hanno continuato a cercare elementi utili alle indagini nei campi vicino alla discoteca. Al momento i Carabinieri hanno ascoltato i giovani amici della vittima e anche due altri ragazzi, di origine nordafricana.

Dal racconto riportato dai familiari dei giovani feriti i due nordafricani sarebbero entrambi stati armati di coltello. Ma le ricerche dei Carabinieri che – come detto – hanno scandagliato i fossati, i campi coltivati e anche alcuni tombini sono utili per trovare altre eventuali armi e per cercare prove utili a ricostruire quanto accaduto. 

Al momento nessuna persona è stata fermata: “All’interno della caserma ci sono delle persone su cui stiamo cercando di acquisire elementi sul loro coinvolgimento” ha concluso il comandante dei Carabinieri di Treviso. 

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto) 
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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