Casa di Cima da Conegliano: ieri sera presentato il virtual tour all’auditorium “Dina Orsi”

Era quasi al completo l’auditorium “Dina Orsi” di Conegliano ieri sera, giovedì 15 novembre, in occasione della presentazione del progetto “Casa di Cima da Conegliano” del fotografo dei beni culturali Michele Battistuzzi: si tratta di un tour virtuale tra le mura della casa di Giovanni Battista Cima, celebre pittore del XV secolo, situata in via Cima, nel cuore della città.

Nello specifico, tramite l’ausilio di foto realizzate da Battistuzzi, è stato realizzato un percorso in grado di consentire l’esplorazione e la visita della casa-museo come se si fosse fisicamente presenti nel luogo.

Grazie all’ausilio di alcuni cursori è possibile muoversi tra le stanze della dimora, osservare da vicino le opere d’arte lì conservate e di avere in tempo reale una bacheca completa di tutti i cenni-storici: un percorso reale, grazie alla costruzione tramite numerose foto scattate da Battistuzzi, e non una ricostruzione digitale dello spazio museale.

Conegliano casa cima virtual tour2

Si tratta di un progetto rivolto alla promozione della cultura e della storia dell’arte nelle scuole, a sostegno del turismo presente anche a Conegliano e di quanti sono portatori di disabilità e sarà fruibile a partire da domenica 25 novembre sul sito www.fondazionegbcima.com.

“Vista la presenza di turisti stranieri nella casa-museo – ha specificato Battistuzzi – il progetto verrà tradotto non solo in inglese, ma anche in altre lingue. Si tratta di un tipo di tecnologia utile a valorizzare i patrimoni culturali”.

Secondo alcune statistiche, dal 2016 a oggi l’Italia si sarebbe sempre classificata al quinto posto con i Musei Vaticani di Roma nella lista dei musei più visitati al mondo: un dato riportato ieri sera da Battistuzzi per sottolineare la necessità di un intervento di valorizzazione del patrimonio artistico.

In aggiunta a questi dati, è emerso come a Conegliano ben l’11 percento degli intervistati non sappia chi sia Giovanni Battista Cima, mentre il 22 non sia in grado di dire dove si trova la sua casa-museo.

“Alla luce dei dati emersi – ha commentato il fotografo – è evidente come questo sia un progetto che vuole dare una scossa e dobbiamo valorizzare il nostro passato: per questo bisognerà continuare a proporre il progetto in tutta Italia”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® Riproduzione riservata).
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