Conegliano, cento anni fa nell’impresa di Fiume con D’Annunzio anche Riccardo Frassetto, il ricordo del nipote

Correva l’anno 1919 quando un battaglione di granatieri partiti da Ronchi occupò la città di Fiume. L’impresa dei legionari capitanati da Gabriele D’Annunzio durò 16 mesi ma ebbe molto eco in Italia e all’estero, sia all’epoca dei fatti sia negli anni successivi.

Nella vicenda ebbe un ruolo fondamentale il trevigiano Riccardo Frassetto, celebre tenente dei Granatieri di Sardegna. Ma chi era quest’uomo che legò indissolubilmente la sua vita a quella del Vate? Per comprendere meglio l’intera vicenda Qdpnews.it ha incontrato al Castello di Conegliano Giorgio Frassetto, suo nipote.

“Zio Riccardo ha partecipato con valore alla Grande Guerra e al 2° Conflitto Mondiale, subendo 5 ferite e meritando menzioni al merito. Fu primario protagonista nell’impresa di Fiume e patì l’internamento in Germania. Nel 1919 fu promotore della marcia come primo dei sette giurati di Ronchi e visse e soffrì i 16 mesi dell’avventura fiumana a fianco del poeta soldato Gabriele D’Annunzio“. 

Poche parole che ben descrivono il personaggio. Ma in che contesto nacque l’impresa? Giorgio prosegue nel suo racconto: “Nel 1919 l’Italia pur uscendo vincitrice dalla Grande Guerra, viene umiliata alla conferenza di Parigi, anche per abbandono dei delegati italiani. In spregio del trattato di Londra del 1915, all’Italia non viene riconosciuta la Dalmazia. Fiume, nonostante un plebiscito a favore, diventa una città libera e presidiata dalle truppe alleate”.

“In quel contesto nel paese – continua il racconto –  nacquero dei tafferugli con i francesi, con scontri e feriti. I granatieri, tra cui zio Riccardo, vennero rimpatriati e stanziati a Ronchi. Fu lì che il 31 agosto 1919 il gruppetto dei sette granatieri giura sull’onore di tornare a Fiume, di liberarla e di annetterla all’Italia. I sette passarono alla storia come i sette giurati di Ronchi. Mancava però un capo prestigioso e così pensarono di coinvolgere Gabriele d’Annunzio. Fu zio Riccardo che scrisse al Vate offrendogli il comando del battaglione di granatieri che poi furono chiamati legionari. La proposta ebbe successo, così cento anni fa, il 12 settembre 1919, iniziò la Marcia di Ronchi e l’impresa di Fiume”.

Riccardo Frassetto morì a Treviso nel 1964. Il suo rapporto fiduciario e di amicizia con Gabriele D’Annunzio, è continuato anche dopo Fiume ed è proseguito fino alla morte del poeta, nel 1938.

Egli scrisse due libri dedicati all’impresa “I Disertori di Ronchi” nel 1926, approvato da D’Annunzio, e “Fiume e Morte” del 1940.

Lultima domanda a Giorgio è scontata: è possibile una traslazione della salma dello zio da Treviso al Mausoleo del Vittoriale a fianco del D’Annunzio? Risposta secca: “Sarebbe il suo posto e mi auguro che questo avvenga. Le eccezionali autorizzazioni da parte del presidente del Vittoriale Guerri ci sono, ma alcuni cavilli burocratici al momento bloccano tutto. Ma io non desisto”.

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(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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