Conegliano, al Cerletti spiegate le frodi agroalimentari: web importante per scoprirle e occhio al Prosecco Juve

Le frodi nel settore agroalimentare e le modalità di controllo rivisitate nel dettaglio sono state il filo conduttore del convegno sulle frodi alimentari organizzato nei giorni scorsi dall’Isiss Cerletti nell’ambito del progetto “Educazione alla legalità e al benessere”.

Nel suo saluto il dirigente scolastico della scuola enologica, Mariagrazia Morgan, ha invitato i ragazzi a cogliere le informazioni fornite dagli esperti  (nella foto sotto) Oreste Gerini, Francesca Baroccio e Maria Grazia Saporito: “Le abilità dell’istituto Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) sono notevoli e indispensabili. Siamo diventati famosi nel mondo per la qualità dei nostri prodotti riconosciuti e apprezzati nel settore agroalimentare”.

Alla genuinità dei prodotti e, in particolare, alle frodi alimentari ha fatto ampio riferimento il relatore principale dell’incontro, Oreste Gerini, direttore generale del dipartimento dell’Ispettorato.

“Le nostre competenze includono i controlli ufficiali sulla qualità e sull’identità dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione agricola – ha dichiarato – ma anche la vigilanza sugli organismi di controllo che operano nell’ambito delle produzioni di qualità regolamentata e l’irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie. In un certo senso possiamo dire che noi siamo i “figli del metanolo”, dal momento che l’ufficio repressione-frodi fu creato in conseguenza all’adulterazione del vino da tavola, negli anni Ottanta“.

cerletti

Nel piano dei controlli il tema di maggior interesse e di assoluta attualità è, comunque, il mondo del web. Negli ultimi anni il mercato online si è pienamente consolidato anche per i prodotti alimentari con l’insistente promozione del Made in Italy.

Per tale motivo sono stati istituiti rapporti di collaborazione con le più importanti piattaforme mondiali dell’e-commerce (alibaba, ebay, amazon) e l’adesione a un sistema di scambio di informazioni tra gli Stati membri dell’Unione: Food Fraud Network europeo.

Ha destato curiosità tra gli studenti la singolare denominazione di alcuni prodotti modificati, distribuiti come “Made in Italy”: Prosecco Rosé di Valdobbiadene (particolarmente richiesto nei Paesi dell’Est), Parmesan (prodotto in Argentina), Pecorino Romano Cheese (prodotto in Thailandia), Rhosecco Sparkling White Wine (dell’isola di Rodi con un mercato molto fiorente in Gran Bretagna), Prosecco Juve (la cui provenienza è ancora in corso di indagine da parte del Ministero delle politiche agricole).

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Scuola enologica Cerletti).
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