Quello di ieri è stato un Ferragosto intenso nel distretto socio-sanitario di via Galvani a Conegliano: sono stati circa 365 i tamponi effettuati a quanti sono rientrati da Paesi ritenuti a rischio, come Croazia, Spagna, Grecia e Malta.
Tutto è frutto di un’ordinanza regionale emanata in questi giorni dal governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, che stabilisce l’obbligo del tampone per i cittadini che sono stati in tali Paesi nei 14 giorni precedenti al 13 agosto 2020, indipendentemente dalla motivazione della trasferta (qui l’articolo).
Provvedimento suscitato dall’aumento della percentuale delle cosiddette infezioni da rientro, registratesi specialmente negli ultimi tempi.
E proprio a partire da ieri, sabato 15 agosto, è scattata la possibilità di fare il tampone senza bisogno della prenotazione, presentandosi semplicemente muniti della tessera sanitaria magnetica.
Una possibilità che ha fatto scattare le code al distretto di via Galvani, uno dei punti disponibili per effettuare il test, in questo caso direttamente a bordo della proprio auto, e c’è chi ha sostenuto di aver dovuto attendere addirittura 4 ore prima di potersi sottoporre al tampone.
Tampone gratuito ma che, però, non deve essere effettuato da quanti, nelle ultime 72 ore dal proprio ingresso in Italia, l’hanno già effettuato con esito negativo. In attesa di poter effettuare il test, e di conoscerne l’esito, i cittadini dovranno rimanere in isolamento fiduciario nelle proprie abitazioni.
Secondo una stima resa nota dallo stesso Luca Zaia, nella sola giornata di ieri sono stati effettuati in tutto 6.300 tamponi in Veneto: nel distretto Ulss2, oltre ai 365 test di Conegliano, 364 sono riferiti a Treviso, 164 a Oderzo e 357 a Castelfranco.
Uno scenario per il quale sono stati richiamati in servizio dalle ferie circa 35 dipendenti dell’Ulss 2 per garantire lo svolgimento dei tamponi veloci.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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