L’aula magna dell’istituto Cerletti di Conegliano ha ospitato la presentazione di un volume dedicato a storie di bracconieri e malfattori, nel corso del tardo pomeriggio di ieri, venerdì 1° ottobre: si intitola “Il Comandante. Bracconieri, malfattori e altre storie” il volume del generale in riserva Isidoro Furlan, pubblicato dalle Edizioni Antilia.
Volume che è stato al centro di un momento di confronto e discussione pluritematica, a partire dal tema del Made in Italy e della contraffazione agroalimentare, fino alla questione del delicato rapporto tra uomo e natura: riflessione poi culminata in una tavola rotonda finale.
Un’occasione di riflessione condotta dall’avvocato Danilo Riponti, relatore della presentazione, che ha dialogato con lo stesso autore del volume, il generale in riserva Isidoro Furlan, dialogo che è stato possibile grazie all’Associazione nazionale Carabinieri (ANC) presieduta dal tenente Giancarlo Da Ros.
Presenti all’appuntamento anche Roberto Masiero, presidente dell’Osservatorio per il paesaggio delle colline dell’Altamarca, il quale ha condotto la platea di spettatori in un viaggio storico-filosofico sul rapporto tra uomo e natura – un tema delicato e ancora di estrema attualità – e il colonnello Amedeo De Franceschi, capo ufficio al Comando dei Carabinieri di Roma per la Tutela agroalimentare.
Quest’ultimo, durante l’appuntamento di ieri, ha ricevuto il diploma di Corrispondente dell’Accademia italiana della vite e del vino.
Il volume di Furlan, già protagonista di uno spazio all’interno di una puntata di Geo&Geo, programma della Rai condotto da Sveva Sagramola, si costruisce attorno a una “linea ispiratrice”, come l’ha definita Riponti, basata su un patrimonio personale di ricordi relativi al proprio ruolo, di racconti del passato e fotografie.
Un’opera che può essere pensata come uno “strumento di dialogo” e di comunicazione, se non addirittura un “pamphlet”: storie di operazioni, quindi, e “storie di umanità e di paesaggio” sono al centro della narrazione, tra episodi di incendi dolosi e questioni attinenti al tema della sofisticazione alimentare, fino al racconto della lotta contro ogni forma di frode vitivinicola.
Furlan, da parte sua, ha sottolineato la volontà di fornire un contributo con questo volume, da un lato con una narrazione che possa indurre sempre più giovani a entrare nell’Arma e dall’altra, da un punto di vista pratico, devolvendo gli introiti della pubblicazione e i diritti d’autore al centro “Il pettirosso” di Modena, dedito alla tutela della fauna selvatica.
Dalle storie di Furlan, successivamente, si è passati a una riflessione più ampia rispetto al concetto di percezione della natura, da non confondere con un ordine precostituito, e del tema della bellezza: riflessioni necessarie per interiorizzare davvero il senso di rispetto della natura.
Senza dimenticare la questione della “diversità”, intesa come strumento per “dialogare con tutti”, pur mantenendo intatte le proprie peculiarità: un tema di attualità, se si pensa al periodo attuale, soprattutto in ambito agroalimentare.
Come è emerso nel corso dell’incontro, i prodotti racchiudono tradizioni e peculiarità dei territori di provenienza e, per questo motivo, è necessario preservarli dall’ombra della contraffazione: i prodotti del nostro Paese, ad esempio, esprimono la propria italianità, caratteristica che diviene la “chiave di aggressione da parte del mercato”.
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