Conegliano, due commemorazioni per il Giorno della Memoria e un video sui social del Comune

Nonostante la pandemia, a Conegliano si svolgerà anche quest’anno la celebrazione dedicata al Giorno della Memoria, nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti.

La prima tappa è prevista per le 10.30 in via Caronelli, dove sarà deposta una corona di alloro in corrispondenza della lapide che ricorda la presenza della comunità ebraica a Conegliano.

Successivamente, alle 10.45, la stessa cosa avverrà di fronte al monumento alla Resistenza collocato in via Filzi, dove è conservata la terra del campo di concentramento di Auschwitz.

Oltre a ciò, la sezione di Conegliano dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) ha realizzato un breve video, grazie alla collaborazione con le compagnie teatrali Colonna Infame e Castello errante, che sarà condiviso sui social media del Comune e con le associazioni del territorio.

Conegliano continua a mantenere le tracce della presenza della comunità ebraica in città: oltre alla lapide di via Caronelli, posta nel 1997 in ricordo del luogo in cui sorgeva il ghetto, è da citare anche il cimitero ebraico, la cui presenza è già attestata alla fine del Quattrocento.

In città, inoltre, sorgeva anche una sinagoga, eretta nel 1479 e poi distrutta nel secondo dopoguerra: gli arredi contenuti nel luogo di culto, vennero trasferiti nel 1952 in una nuova sinagoga a Gerusalemme.

Nel Quattrocento la città del Cima aveva attirato diverse famiglie ebraiche provenienti da tutta Italia, grazie alla posizione strategica di Conegliano su alcune importanti direttrici commerciali dirette a Treviso e a Venezia.

Nel 1637 il consiglio cittadino aveva deciso la costituzione di un ghetto, inaugurato diversi anni dopo, nel 1675, e situato lungo l’attuale via Caronelli.

Nonostante ciò, la comunità ebraica non era particolarmente numerosa, considerando come verso la fine del Settecento, epoca in cui aveva toccato il proprio apice numerico, essa contava circa 69 persone, per poi calare nei secolo successivo.

Dalla fine dell’Ottocento, la comunità diminuirà a causa del trasferimento dei suoi membri a Venezia e a Padova: fortunatamente sono tutt’ora presenti le testimonianze della sua presenza in città.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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