Conegliano, si moltiplicano le reazioni alla vittoria di Chies: la parola a Seno (Articolo Uno), Di Giusto (Cambiamo-Coraggio Italia) e Quarta (Civica Parè)

All’indomani dell’esito del ballottaggio a Conegliano, non si sono fatte attendere le prime reazioni: a dire la loro sono stati Michele Seno, segretario provinciale di Articolo Uno, l’ex candidato sindaco con la civica Parè Antonio Quarta e Chiara Di Giusto, coordinatore provinciale di Cambiamo-Coraggio Italia.

Da Articolo Uno giunge la soddisfazione per l’esito ai ballottaggi di Conegliano, Bovolone ed Este. “Pur in un quadro di debolezza elettorale del centrosinistra in Veneto, segnaliamo comunque positivamente questo risultato – ha dichiarato Seno – nella convinzione che sia necessario che ovunque sorgano segni di rifiuto di una prospettiva politica regressiva e nella sostanza dannosa per le masse popolari“.

“Anche a Conegliano viene bocciato il candidato sostenuto da Meloni e Salvini, e Fabio Chies viene rieletto sindaco con una maggioranza significativamente diversa rispetto alla precedente – ha proseguito – Auspichiamo, quindi, che si apra per la città una stagione di rilancio e di progresso civile e sociale, nella quale abbiano corso e traduzione pratica i valori della giustizia sociale e ambientale che animano la nostra azione politica, e che servono oggi per costruire un futuro migliore e non tornare al peggior passato”.

Di diverso tenore, invece, le parole di Antonio Quarta, il quale non ha giudicato positivamente il ritorno di Chies alla guida della città: “Il neosindaco Fabio Chies è stato eletto al ballottaggio con 2,31 elettori su 10, mentre al primo turno aveva avuto la preferenza di 1,67 elettori su 10. Quale rappresentatività può avere un sindaco portato al gradino più alto dell’amministrazione comunale da pochissime persone? – ha affermato – Nonostante il neoeletto sia stato con la maggioranza che governa Conegliano dal 2002, ricoprendo diverse cariche importanti, da assessore a presidente del consiglio comunale, fino a sindaco nelle precedenti elezioni, e nonostante l’ingente somma spesa in campagna elettorale. La risposta è: nessuna rappresentatività“.

“Le norme elettorali hanno creato questa situazione che favorisce chi ha più soldi da spendere in campagna elettorale e chi ha amicizie nelle lobby dominanti del Comune – ha aggiunto – Un sistema di questo tipo impedisce qualsiasi forma di cambiamento nell’amministrazione del bene comune e, cosa gravissima, rende inutile per molti il voto: 15.632 elettori su 28.266, il 55,3% dei coneglianesi, sono rimasti a casa al ballottaggio tra Chies e Garbellotto“.

Su questo fronte, Quarta ha ricordato la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org, con l’obiettivo di richiedere la modifica di alcune norme che regolano l’elezione di sindaco e consiglieri comunali. Ma le intenzioni di Quarta non si fermano qui, come da lui stesso annunciato: “Per il neoeletto sindaco, a parte la sua poca rappresentatività, ho già pronta per la consegna una bozza di regolamento comunale per la nascita dei comitati di quartiere a Conegliano – ha spiegato – I comitati, entità indipendenti, renderanno responsabile la cittadinanza delle scelte amministrative e sociali che riguardano la comunità, nonché si faranno interpreti e promotori degli interessi dei cittadini di fronte alle istituzioni e alla pubblica amministrazione“.

Chiara Di Giusto, invece, ha fatto un’analisi di quanto avvenuto, annunciando che, dopo l’appoggio dato da Cambiamo a Fabio Chies, ora l’obiettivo sarà quello di riformare un gruppo coneglianese in rappresentanza del partito nazionale.

“Le elezioni hanno dimostrato un’esigenza di centro: quando una destra sovranista non si avvale di un simbolo nazionale moderato, ma di una civica, perde, se non al primo turno, al ballottaggio – ha spiegato – Un elettore di sinistra di sicuro non vota la destra: Garbellotto ha commesso l’errore di non volere il simbolo nazionale di Cambiamo, mentre Chies ha saputo giocarsi bene le carte del centro“.

“Il centrodestra fatto solo da una destra sovranista non ce la fa – ha continuato – L’elettore del Pd o di centrosinistra, con o senza accordi, comunque avrebbe votato Chies, perché questo elettore si vede troppo diverso dalla proposta di Garbellotto: era inevitabile e per Fabio Chies è stata una vittoria personale”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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