Conegliano, superata la soglia dell’ozono. Mallamace: “Valori già rientrati dal giorno successivo”

A segnalare il superamento della soglia dell’ozono è lo stesso Comune di Conegliano sul proprio sito istituzionale: lo scorso 10 luglio, attorno alle 17, la stazione di rilevamento ha registrato il superamento della soglia di 180 μg/m³, registrando un valore massimo orario di 200 μg/m³.

Dati resi noti dall’Arpav e registrati da una stazione di rilevamento nella zona comunale.

Un valore fortunatamente rientrato il giorno seguente, ha spiegato il comandante della Polizia locale Claudio Mallamace, il quale ha spiegato come “una corrente di aria fresca ha pulito l’aria”.

“Il dato non è dipeso dall’inquinamento, in quanto i livelli delle polveri sottili sono bassissime in questo periodo. – ha spiegato il comandante – Il picco dell’ozono non si è verificato in tutta la giornata, ma specialmente in quella fascia oraria segnalata dall’Arpav e proprio l’Arpav aveva avvisato dell’arrivo di una corrente di aria fresca per la giornata successiva: per questo non è stato necessario emettere un bollettino di allerta”.

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A differenza di altre città, Conegliano è infatti un’area ben ventilata. Come è già noto – ha proseguito Mallamace – le categorie di persone più a rischio sono gli anziani e i bambini, quindi il consiglio resta quello di non esporsi al sole durante le ore più calde“.

L’ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno e la sua presenza è fondamentale nella stratosfera, in quanto impedisce il passaggio dei raggi ultravioletti del sole, pericolosi per la nostra salute.

Tuttavia, c’è una differenza tra i concetti di buco dell’ozono e di inquinamento dell’ozono, che non vanno confusi tra loro: nel primo caso si sta parlando dell’assottigliamento dello strato di ozono, necessario per la protezione della salute dalle radiazioni ultraviolette.

Nel secondo caso, invece, s’intende l’aumento della sua presenza nell’aria respirata e può avere effetti dannosi sulla salute dell’uomo e dell’ambiente: le concentrazioni di ozono sono influenzate da diverse variabili meteorologiche, ovvero l’intensità della radiazione solare, la temperatura, la direzione e la velocità del vento.

Tutti elementi che spiegherebbero le sistematiche variazioni stagionali nei valori di ozono, soprattutto nei periodi tardo-primaverili ed estivi, a causa di condizioni di alta pressione, temperature elevate e scarsa ventilazione che favorisce il ristagno e l’accumulo di inquinanti.

Come già spiegato da Mallamace, anche l’Arpav sconsiglia l’esposizione al sole nelle ore più calde e agli appassionati di attività fisica indica di praticare sport preferibilmente durante le prime ore della giornata, non oltre le 10 del mattino, oppure nel tardo pomeriggio o durante la sera, dopo le 18.


(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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