Verso il ballottaggio. Sinistra italiana: “No al voto per Chies”. Quarta lancia una petizione: “Quale rappresentatività per il sindaco eletto?”

Ultima settimana prima del ballottaggio di domenica 17 e lunedì 18 ottobre, e a Conegliano si parla della posizione del centrosinistra in questo momento: se da un lato il segretario del circolo coneglianese del Pd Roberto Dall’Acqua ha reso noto che sono in corso delle valutazioni per una “convergenza programmatica” con Fabio Chies (qui l’articolo), dall’altra gli ex consiglieri Alberto Ferraresi e Massimo Bellotto della lista Progettiamo Conegliano hanno ribadito la propria contrarietà a tale prospettiva.

Da parte sua, inoltre, Francesca Di Gaspero aveva dichiarato il proprio mancato appoggio a entrambi i candidati sindaci in gara (qui l’articolo).

Nel frattempo, non sono emersi o trapelati altri commenti dal Pd su questo fronte: il consigliere comunale rieletto Alessandro Bortoluzzi, ad esempio, ha fatto intendere che parlerà “dopo il 18 ottobre”.

Nel frattempo il coordinamento provinciale di Sinistra Italiana si è espresso sulla questione, specificando di non aver partecipato “al dibattito delle forze di centrosinistra a Conegliano sull’eventuale indicazione di voto al secondo turno per uno dei due candidati di centrodestra arrivati al ballottaggio”. 

“Non lo abbiamo fatto perché – spiegano – prima ancora di entrare nel merito della questione, riteniamo che la decisione dovesse essere assunta dai candidati e dai militanti di Conegliano, senza interferenze delle segreterie provinciali, perché sono i coneglianesi a conoscere la situazione della loro città”, ha dichiarato il coordinamento.

“Il Pd sostiene che da Garbellotto ci dividono questioni non rimuovibili (l’appoggio di Fratelli d’Italia) mentre Chies è stato ‘solo’ sfiduciato dal centrosinistra e potrebbe ‘migliorare’ con un accordo sul programma (che sicuramente ci sarà, non abbiamo mai visto fallire una trattativa sui contenuti programmatici, ma sul rispetto del programma stesso non ci sono garanzie) e con degli assessori del Pd (che, al contrario, non arriveranno) – ha proseguito Sinistra italiana – È una valutazione che lasciamo agli elettori coneglianesi del centrosinistra: se riterranno che Garbellotto sia politicamente più ‘minaccioso’ di Chies, voteranno quest’ultimo, e lo faranno senza bisogno della ‘indicazione di voto’  delle segreterie di partito degli esclusi che, come è noto, al ballottaggio conta pochissimo (e giustamente, ci pare)“. 

“Se gli elettori del centrosinistra, al contrario, non vogliono scegliere il ‘meno peggio’, non saranno certo le dichiarazioni delle segreterie di partito a far cambiare loro idea. A noi pare che la ragione principale per escludere l’appoggio a Chies non sia un ‘massimalismo’ fuori dal tempo, ma un ‘radicalismo’ riformista, cioè la capacità di rinunciare a posti di sottogoverno e di sottopotere, per essere liberi in consiglio comunale e in città di condurre una opposizione senza remore e di costruire una proposta politica alternativa senza avere ‘ostaggi’ in qualche municipalizzata o in qualche ente”, ha aggiunto il coordinamento.

A noi pare che la sfida riformista sia prima di tutto quella di trovare nelle ragioni della sconfitta i motivi per costruire una nuova proposta amministrativa, maggiormente in sintonia con la società, senza il peso e i limiti di una condivisione, anche parziale, dell’azione di una giunta di centrodestra – ha sottolineato Sinistra italiana – Non si è irrilevanti perché non si appoggia nessuno al secondo turno. Si è irrilevanti perché si rinuncia alla sfida di affrontare il centrodestra in campo aperto tra cinque anni, senza compromissioni durante questo mandato amministrativo”.

“Per questi motivi non condividiamo, per quello che può valere la nostra opinione, la decisione del Partito democratico di appoggiare Chies al ballottaggio a Conegliano domenica prossima”, ha ribadito il coordinamento di Sinistra italiana.

E mentre il centrosinistra è alle prese con tali questioni, c’è chi, nonostante il mancato accesso al futuro consiglio comunale della città, sta comunque continuando a lavorare: lo ha fatto sapere Antonio Quarta, ex candidato sindaco della lista civica Parè, il quale ha lanciato sulla piattaforma “Change.org” una petizione, “indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri per la modifica di alcune norme del ‘Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali’, riguardanti l’elezione del sindaco”.

“Dei 94 Comuni della provincia di Treviso, in base a queste modifiche, sarebbero nulle le elezioni del sindaco e dei consigli comunali nei Comuni sino a 15.000 abitanti di Cappella Maggiore, Castelcucco, Cordignano, Fregona, Godega di Sant’Urbano, Istrana, Mareno di Piave, Monfumo, Motta di Livenza, San Biagio di Callalta, Tarzo e Volpago del Montello – afferma Quarta – e, nei Comuni superiori a 15.000 abitanti, questa cosa riguarderebbe Castelfranco Veneto, Montebelluna, Oderzo e Villorba”.

Il secondo turno elettorale di Conegliano vedrà protagonisti due candidati sindaci che non sono stati votati da 8 persone su 10 al primo turno – conclude – Nel caso, molto probabile, che al ballottaggio non voti il 50% degli elettori iscritti nelle liste elettorali, si pone il problema della rappresentatività del sindaco eletto“.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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