Domani a Conegliano al via una mostra sulla Grande Guerra, il ruolo della donna protagonista

Le sensazioni provate dalla popolazione locale durante il primo conflitto mondiale saranno protagoniste delle 200 immagini – provenienti da archivi privati e pubblici, nazionali e austriaci – di una mostra a Conegliano, a Palazzo Sarcinelli: si tratta di “Fronti dimenticati. Il Veneto spezzato: la resistenza delle donne, la difesa dei marinai in grigioverde”, curata da Lorena Gava e Isabella Gianelloni, che sarà inaugurata domani, sabato 13 ottobre alle 17.30.

La mostra fotografica – promossa grazie alla collaborazione con il Comune di Conegliano, la federazione Maestri del Lavoro, la sezione coneglianese dell’associazione nazionale Marinai d’Italia e l’associazione nazionale alpini di Conegliano – andrà ad esplorare la vicenda esistenziale di quanti si sono ritrovati invischiati in un capitolo di storia così doloroso.

Ampio spazio è stato destinato all’immagine della donna, la quale, in tempo di guerra è riuscita a rimergere dal ruolo sociale al quale fino ad allora era stata relegata, per poter dare un solido contributo all’economia del Paese. “La mostra si compone di 3 nuclei tematici – ha spiegato Lorena Gava – e una parte dominante è quella dedicata alle donne, che sono state in grado di mettersi in gioco nelle professioni ritenute solo maschili. Senza dimenticare, però, la vicenda dei marinai in grigioverde, impegnati nella difesa lungo il Sile e il Piave”.

I marinai in grigioverde, reduci dal combattimento in Carso a fianco dei soldati della III Armata, dopo Caporetto si videro impegnati nella difesa del fiume Piave, ovvero l’ultimo baluardo italiano rimasto: dopo l’invasione della Sinistra Piave, ridotta allo stremo dalla forza dei bombardamenti e dalla crudeltà della fame, rimaneva da proteggere la riva destra del fiume. Per questo, i marinai costruirono pontoni armati, per difendere Venezia, vivendo in un ambiente naturale umido e malsano.

Conegliano mostra Grande guerra
(nella foto sopra da sinistra: Isabella Gianelloni, Lorena Gava e il vice sindaco Gaia Maschio).

“Sono due i protagonisti della mostra – ha sottolineato Isabella Gianelloni – ovvero Conegliano città martire e i caduti della Grande Guerra. Conegliano ricevette anche un diploma per le sofferenze patite e anche gli accadimenti lungo l’asta del Piave sono al centro di queste immagini”.

“Le donne – ha proseguito Gianelloni – hanno trovato un ruolo differente durante il primo conflitto mondiale, ruolo subito dimenticato nel dopoguerra, nonostante avessero rappresentato un valore importante per il lavoro italiano. Dopo la guerra, le donne vennero ricacciate nei loro ruoli precedenti e questo è stato uno strano destino per la sfera femminile. Un destino ben diverso da quello odierno, dove le donne hanno fatto molta strada grazie a se stesse, anche se non velocemente come nei Paesi europei”.

Conegliano città martire è il titolo presente nel decreto sovrano con il quale il re attribuì alla città del Cima la Croce al merito di guerra il 20 marzo 1920: una mostra, quindi, per non dimenticare come la tragedia mondiale toccò da vicino anche i nostri territori.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati