Era gremita questa mattina, sabato 24 novembre, l’aula magna dell’ex convento San Francesco di Conegliano, per la cerimonia di intitolazione dell’aula magna stessa a Renato Sartor, scomparso lo scorso luglio all’età di 85 anni.
Conosciuto per i suoi scritti e la passione per il territorio locale, Sartor era noto anche per l’attività politica svolta nella città del Cima: consigliere comunale della Democrazia cristiana dal 1975 al 1983, ne era stato il segretario provinciale tra il 1981 e il 1982. Oltre a ciò aveva ricoperto la carica di segretario generale della Fondazione Cassamarca, di vice presidente della casa di riposo “Francesco Fenzi”, di presidente dell’Istituto case popolari e dell’Ulss 7. Cariche che aveva ricoperto parallelamente alla sua attività di dirigente e direttore d’azienda, svolta per 40 anni in Sermet. Dal 2005 era inoltre socio del Rotary Club Conegliano.
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E proprio il Rotary Conegliano, presieduto da Pierluigi Piai, ha voluto dare con questa intitolazione memoria ulteriore alla figura di Sartor, già premio Civilitas 2018. Una cerimonia condotta da Piai, assieme al sindaco di Conegliano Fabio Chies, all’avvocato Gianfranco Gagliardi e all’imprenditore Massimo Colomban.
Tutte testimonianze che sono confluite verso un unico ritratto di Sartor: un uomo schietto, concentrato sul proprio lavoro e alla costante “ricerca della bellezza”, con uno spiccato interesse per la natura. Un uomo di cultura, con evidente curiosità e onestà intellettuale, “un uomo a cui si stringeva la mano volentieri”.
“Abbiamo pensato così facendo – ha spiegato Piai – di aggiungere un ricordo, di cogliere la sua testimonianza lasciata nel proseguire il cammino. Sartor ha insegnato come una vita ben spesa sia la cosa migliore”. Significativa, inoltre, la frase che correda la targa dedicata a Sartor, ovvero un “testimone della nobiltà dell’animo umano”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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