“Ho letto con piacere che il Contratto di Governo Lega – 5 Stelle cita l’acqua pubblica come uno dei punti principali. Sono convinto che l’acqua debba rimanere, oltre che di proprietà pubblica, anche nella gestione degli enti locali, attraverso società interamente partecipate dai Comuni, come per esempio la nostra Piave Servizi. Questo perché l’acqua è essenziale per la vita ed è legata, a differenza per esempio di corrente elettrica e gas al territorio in cui sgorga”.
Commenta con queste parole il presidente di Piave Servizi, Alessandro Bonet, uno dei punti cardine del contratto per la formazione del nuovo Governo in virtù dell’asse tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
“Le società pubbliche inoltre – prosegue Bonet – consentono di reinvestire gli utili per nuove opere (Piave Servizi ogni anno reinveste i milioni di euro di utile in nuove linee acquedottistiche e fognarie) e non distribuire dividendi, magari a privati speculatori”.
“Sì cita poi la necessità di maggiori investimenti pubblici – evidenzia il presidente di Piave Servizi – un necessario cambio di direzione dopo che in passato si era deciso che le opere avrebbero dovuto finanziarsi solo con i soldi delle bollette. A questo ritmo però le tubazioni potrebbero essere sostituite una volta ogni 250 anni”.
“Detto questo non vanno penalizzate le società come quelle del nostro territorio – continua Bonet – che, grazie a gestioni virtuose, hanno già investito molto: si aiutino i territori mal gestiti senza caricare il costo sui più responsabili”.
“In conclusione – chiosa il presidente della partecipata – credo si debba prendere atto della bontà del sistema del nostro territorio con gestione del servizio idrico fatto da società a partecipazione dei Comuni, che questo sistema vada difeso e preservato com’è, anzi vada esteso come modello a tutto il Paese, integrandolo con norme che permettano di mandare a casa chi non utilizza i soldi dei cittadini in modo efficace ed efficiente.”
(Fonte e foto: Piave Servizi).
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