Mobilità debole, Fiab Liberalabici: “Più “zone 30″”

Il piano di interventi sulle piste ciclabili e, più in generale, sulla mobilità adottato dal Comune a Conegliano ha ricevuto un’accoglienza tiepida da parte dell’associazione Fiab Liberalabici (ente da sempre in prima linea nel promuovere la mobilità a pedali), a giudicare dalla nota stampa diffusa a seguito della presentazione in municipio dei lavori fatti e di quelli previsti.

L’associazione ha chiesto, in sostanza, due cose principali: l’introduzione “effettiva e diffusa delle zone 30 km/h“, per “ridurre la pericolosità delle strade” e “un maggiore coinvolgimento nelle fasi di progettazione e pianificazione”.

Fiab Liberalabici ha quindi voluto esprimere “con fermezza il proprio punto di vista sullo stato attuale della mobilità sostenibile in città e sulle molteplici criticità emerse dall’attuazione dei piani di mobilità”, come si legge nella premessa.

Il punto di Fiab Liberalabici

L’associazione ha osservato che, a fronte dei 16 chilometri di rete ciclabile realizzata in più, dal 2017 a oggi, dichiarati dal Comune, si tratterebbe in realtà di “14 chilometri effettivi continui”, considerato che “molte infrastrutture sono interrotte da attraversamenti pedonali e non garantiscono una vera soluzione di continuità”.

Fiab Liberalabici ha quindi espresso una certa “preoccupazione qualitativa”, chiedendo “interventi sicuri e pensati per tutte le persone che scelgono una mobilità attiva”.

Il piano adottato dall’amministrazione, secondo l’associazione, mostrerebbe “diverse lacune e mancanze strutturali” e gli interventi sarebbero stati realizzati “in modo frammentario, con piste che si interrompono agli incroci e ciclisti lasciati letteralmente a se stessi”.

Lavori che l’associazione ha definito come “soluzioni urbanistiche timide”, che non andrebbero a ridurre davvero lo spazio riservato alle auto, a favore di chi, invece, si muove a piedi oppure in bicicletta.

Per quanto riguarda invece il lavoro riguardante il ponte sul Monticano oppure il progetto del GiraMonticano, Fiab Liberalabici ha definito entrambi come delle “eccezioni in un quadro generale che rimane debole, disorganico e privo di una visione d’insieme”.

In generale, Fiab Liberalabici ha affermato che gli interventi realizzati, e quelli espressi per il futuro, dimostrerebbero “una carenza di coraggio politico e tecnico”.

Non si ascoltano le proposte concrete che la nostra associazione ha più volte portato all’amministrazione, spesso respinte o ignorate”, ha scritto Fiab Liberalabici, esprimendo una certa preoccupazione di fronte alla “strategia di rinviare continuamente alcune opere fondamentali”, come piazza Carducci o via Colombo.

In sintesi, l’associazione ha definito il piano comunale come “un modello di mobilità superato, che spinge a usare l’auto, anche per tragitti brevi, penalizzando il trasporto pubblico”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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