Prosegue la querelle su Casa Fenzi. La replica dell’Ulss alle parole di Bortoluzzi: “Fornita una continua consulenza”

Sta facendo parlare il caso di Casa Fenzi, struttura per anziani di Conegliano risultata tra le sei residenze più esposte al rischio di Coronavirus, in seguito ai controlli effettuati dall’Ulss2, per verificare la percentuale effettiva di contagio tra gli operatori e gli ospiti delle case di riposo.

E proprio in relazione a Casa Fenzi il capogruppo del Partito democratico e consigliere provinciale Alessandro Bortoluzzi ha lanciato un grido di allarme, sottolineando come “nei primi 15 giorni di aprile si siano verificati 25 decessi su 200 ospiti” mentre, secondo il consigliere stesso, “non si è ancora capito quanti siano stati i decessi a marzo“.

La mancanza di una tamponatura a tappeto e la fornitura di materiale di protezione insufficiente sono tra le cose lamentate da Bortoluzzi, il quale riporta la cifra di solo 20 tamponi effettuati sui sintomatici.

Parole di fronte alle quali l’azienda sanitaria Ulss2 ha fatto sapere come siano state testate 57 strutture, effettuando test rapidi e tamponi in caso di positività, per un totale di 6.200 ospiti e 5.578 operatori: tra questi, è emerso il 3,3 percento di positività tra gli anziani e il 2,1 percento tra gli operatori delle strutture.

Verifiche da cui è emerso come 15 strutture non abbiano registrato positività tra gli ospiti e la negatività degli operatori è stata riscontrata in 28 residenze, altre 35 hanno mostrato positivi tra un numero di uno e tre ospiti, mentre in altre 22 tale cifra riguarda gli operatori. Circa 7 residenze hanno presentato un numero maggiore di 4 anziani positivi e altre 7 con più di 4 operatori affetti da Covid-19.

Secondo quanto dichiarato dall’Ulss2, è stata stabilita una collaborazione tra il personale sanitario dell’azienda sanitaria e i medici coordinatori delle residenze, che ha comportato la creazione di un piano di sanità pubblica.

Tra le strutture oggetto di particolare attenzione vi è, a Conegliano, Casa Fenzi nella quale, eseguiti i test e i tamponi a tutti gli ospiti e a tutto il personale, è emersa la positività per 100 ospiti su 184 (89 dei quali asintomatici e 11 paucisintomatici) e per 36 operatori su 160. – fa sapere l’Ulss2 – I dati ufficiali evidenziano, ad ora, 7 decessi di pazienti con Covid: 3 avvenuti nella struttura (uno dei quali relativo a un anziano con patologia in fase terminale) e 4 ricoverati in ospedale”.

L’Ulss2 ha fornito alla struttura, anche nelle scorse settimane, la continua consulenza del responsabile della task force dedicata, il dottor Franco Moretto, del medico coordinatore della struttura, la dottoressa Lucia Dalla Torre, e del direttore dell’unità operativa di Malattie infettive dell’Ospedale Ca’ Foncello, il dottor Piergiorgio Scotton, per la valutazione dei pazienti positivi e per l’effettuazione delle necessarie terapie. – prosegue l’azienda sanitaria – La direzione della struttura ha già predisposto, con la consulenza dei medici dell’Ulss 2, l’organizzazione di aree di degenza separate”.

“L’Ulss 2 ha inoltre fornito, da quando è emerso il focolaio, tutti i dispositivi richiesti dalla direzione della struttura. – aggiunge l’azienda sanitaria – In particolare, dal 27 marzo scorso sono state fornite 4.975 mascherine chirurgiche, 1.710 mascherine Ffp2, oltre a camici, visiere, gel disinfettante. Nella collaborazione costante tra la direzione del centro di servizi e l’Ulss sono state messe a disposizione, inoltre, varie soluzioni per la ricerca di personale, compresa la possibilità di utilizzare personale dell’Ulss stessa, qualora si fosse incontrata una carenza tale da non riuscire a garantire i turni“.

Come evidenziato dalle autorità in diverse occasioni, la situazione delle case di riposo è parsa subito delicata in questa emergenza da Covid-19.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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