“E’ stata come la nostra casa, dove lasciamo il cuore. E dove i nostri vicini erano tutti i cittadini di Cornuda”.
Basterebbero queste parole per dare la dimensione dell’importanza per la comunità locale del Caffè Centrale da Bepi, lo storico bar dei cornudesi che mercoledì sera, dopo 60 anni di attività, ha chiuso i battenti.
A gestirlo, per oltre mezzo secolo, la famiglia Favero, a cominciare dal capostipite Giuseppe, per tutti “Bepi”, che insieme alla moglie Celestina aprì il locale, situato di fianco alla sala cinema “Giovanni XXIII”, e di fronte alla parrocchia, nel maggio del 1965. Inizialmente, tra l’altro, come bar Acli.
Una posizione strategica che, unita alla bravura di Bepi, già capogruppo degli Alpini, vicepresidente dell’Avis e fiduciario Ascom locale (nominato nel 1981 Cavaliere del Lavoro dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini), ne ha fatto in breve una vera e propria istituzione del paese, punto di riferimento della vita sociale di Cornuda.


Oltre ai tantissimi e affezionati clienti, da quel locale, facendo le loro prime esperienza lavorative, sono passati soprattutto i 6 figli di Giuseppe e Celestina: il primogenito Roberto, Mirko, Margherita (mamma dell’attuale vicesindaca Erica Condio), Lucio, Antonio e Paolo.
Specialmente dopo la morte di Bepi, nel 1998, sono stati Margherita e Toni a portare avanti il locale e la sua tradizione. Ma ora, sopraggiunta anche per loro l’età della pensione, hanno dovuto fare a malincuore una scelta: passare la mano e chiudere una gestione familiare lungo 60 anni.


“Da questo locale sono passati veramente tutti, non c’era ambito della vita sociale del paese che non ci vedesse coinvolti come gestori – spiegano i fratelli Favero -. Quello culturale, ad esempio, con il cineforum che veniva fatto qui a fianco e poi, ‘tutti da Bepi’. Idem per i matrimoni: le spose portavano sempre da noi gli invitati per un brindisi. Senza contare poi la politica: i Consigli comunali ufficiali venivano fatti in municipio, ma quelli ‘ufficiosi’ da noi, accompagnati da un bicchiere (o più) di vino e da storiche baruffe”.
Come detto, appunto, un’istituzione per il paese, anche in campo sportivo, segnatamente calcistico. “L’Inter club locale ha sempre avuto sede da Bepi, dove le serate a seguire in tv le sfide della Beneamata sono tra i ricordi più belli – racconta ancora Roberto, il fratello maggiore -. E’ chiaro che, con tutta questa storia alle spalle, che è la nostra ma al tempo stesso della comunità, il dispiacere nel chiudere sia davvero molto grande”.


Tanto che i fratelli Favero, prima di abbassare la serranda per l’ultima volta, hanno scattato alcune foto ricordo all’interno di quel locale che, per 60 anni, è stato la loro vita. Con le lacrime agli occhi.
“Vogliamo davvero ringraziare tutti i clienti che, nel corso degli anni, sono passati da noi dimostrandoci affetto e vicinanza – concludono gli ormai ex gestori -. Siete stati la nostra seconda famiglia“.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza e per concessione della famiglia Favero. Video. Alessandro Lanza)
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