Trentennale della battaglia di Mogadiscio: sentita commemorazione con i reduci

Alcuni reduci della missione Ibis, con l’aiuto della sezione paracadutisti dell’A.N.P.d’I. “Piave”, hanno organizzato una giornata commemorativa

Sentita cerimonia a Cornuda domenica scorsa, 2 luglio: alcuni reduci della missione Ibis, con l’aiuto della sezione paracadutisti dell’A.N.P.d’I. “Piave”, di cui sono soci, hanno organizzato una giornata commemorativa in ricordo dei tragici fatti del 1993 a Mogadiscio (Somalia) e dei militari italiani che hanno perso la vita in quella battaglia.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente della Sezione “Piave”, il paracadutista Bruno Perin:

Il 2 luglio 1993 a Mogadiscio, Somalia, presso un posto di blocco conosciuto col nome di check-point “Pasta” per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, l’Esercito Italiano veniva coinvolto in una vera e proprie battaglia che durò all’incirca una giornata. Reparti del nostro esercito erano impegnati in una missione di “peace keeping” denominata “Missione Ibis”. Nel tentativo di salvaguardare la popolazione civile inerme dagli scontri armati tra diverse fazioni che si contendevano il potere. Quel giorno ci furono tre caduti tra le forze italiane, il Sottotenente Andrea Millevoi del Rg.to “Lancieri di Montebello”, il Sergente Maggiore Stefano Paolicchi del 9° Rg.to Paracadutisti d’Assalto “Col Moschin” e il Caporale di leva Pasquale Baccaro del 186° Rg.to paracadutisti “Folgore”. Tutti decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Ci furono oltre 30 feriti, alcuni molto gravi, tra questi l’allora sottotenente paracadutista Gianfranco Paglia, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, oggi tenente colonnello nel Ruolo d’Onore dell’Esercito, il sergente maggiore paracadutista Gianpiero Monti, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, oggi primo luogotenente, ed il paracadutista Massimiliano Zaniolo, decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare,  ritornato alla vita civile alla fine del periodo di leva. Nel periodo della “Missione Ibis” i Caduti sono stati oltre una decina e circa 50 i feriti.

La cerimonia ha visto la partecipazione di altre sezioni dell’A.N.P.d’I., Alpini, Carabinieri, Cavalleria, Marinai. Erano presenti i sindaci di Cornuda, Pederobba, Montebelluna e Vedelago. Significativa la presenza di reduci della Missione provenienti da diverse parti d’Italia, come Roma, Torino, Ancona. Alcuni di questi non si erano più rivisti dopo il ritorno alla vita civile.

Dopo la cerimonia dell’Alzabandiera e dell’Onore ai Caduti al Monumento dei Paracadutisti, il presidente della sezione “Piave” ha dato il benvenuto a tutti i presenti e letto una lettera di saluto e ringraziamento del Col. Paglia. Conciso ma significativo l’intervento del sindaco di Cornuda che ha ricordato come il valore di Patria non sia così desueto ma debba essere sempre vivo perché di sprone a fare del proprio meglio verso la comunità. Dopo le allocuzioni è stata scoperta una targa infissa sul Monumento, a ricordo di tutti coloro che parteciparono alla “Missione Ibis”.

Alle 14,30, dopo il momento conviviale, veniva effettuato un lancio di 4 paracadutisti, da una quota di circa 1400 metri. Un paracadutista portava spiegato un Tricolore con l’emblema della Missione contornato dai nomi dei caduti e un secondo paracadutista apriva e portava a terra un Tricolore di 150 metri quadri, atterrando tutti e quattro al centro del piccolo campo sportivo.

E’ stata una giornata ricca di emozione e commozione, di ricordi e di racconti, di esperienze dei reduci e soprattutto nel ricordo di quei commilitoni e amici che “non tornarono con lo scudo ma sopra di esso”.

(Fonte e foto: A.N.P.d’I. “Piave”).
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