Rifugi più sicuri grazie al kit per la telemedicina: avviata la sperimentazione al Faloria

Nuovo sistema di telemedicina a Cortina

Prosegue il percorso per rendere i rifugi sempre più “sani e sicuri” e avvicinare i servizi sanitari ai luoghi di vita.

Il Commissario Giuseppe Dal Ben, con il direttore del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti e il Direttore del SUEM Giulio Trillò, nei giorni scorsi ha presentato la sperimentazione avviata al rifugio Faloria a Cortina di un sistema di telemedicina.

Il kit, contenuto in uno zaino rigido facilmente trasportabile, è composto da una bodycam che permette all’operatore della Centrale SUEM di “vedere” il paziente come fosse sul posto, un pulsossimetro, un misuratore della pressione arteriosa, un elettrocardiografo a 12 derivazioni. I parametri rilevati vengono inviati in tempo reale alle Centrale SUEM che può scegliere la miglior strategia di soccorso per quel paziente.

I prossimi passi saranno quelli di selezionare, di concerto col CAI, i 10 rifugi a cui saranno destinati i dispositivi, finanziati nell’ambito di un più ampio progetto regionale dei Fondi Comuni di Confine, e di avviare la formazione del personale dei rifugi, ma anche del soccorso alpino, del soccorso piste e delle Croci, per l’utilizzo della strumentazione.

“Una volta sperimentato e tarato, questo sistema ha la potenzialità per essere esteso anche ad altri ambiti, come l’assistenza domiciliare per esempio, nell’ottica di avvicinare sempre di più i servizi alle persone – ha commentato il Commissario Dal Ben – i primi dieci strumenti saranno operativi per la stagione estiva”

(Foto: Azienda Ulss 1 Dolomiti).
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