Crocetta del Montello, audizione al Ministero dell’ambiente per il comitato di tutela delle Grave di Ciano

Notizie sul fronte del tema casse di laminazione a Ciano del Montello: il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano è deciso a continuare la sua opera di informazione e coinvolgimento della cittadinanza per anticipare i tempi di realizzazione del “Contratto di Fiume” così come suggerito dal Ministro per l’ambiente, Sergio Costa.

In questa ottica venerdì 7 agosto, sulle Grave di Ciano, è stata organizzata la prima serata del “Moffe” con proiezione di filmati che hanno documentato la storia della Piave e le peculiarità ambientali caratteristiche di questo territorio riconosciuto come Rete Natura 2000, evento a cui la popolazione ha risposto con grande partecipazione ed entusiasmo.

“Hanno partecipato – racconta il presidente del comitato Franco Nicoletti – esponenti politici locali come il sindaco di Crocetta Marianella Tormena, che ringraziamo per il grande aiuto, i consiglieri regionali Andrea Zanoni, da sempre al nostro fianco, e Simone Scarabel, che assieme ai parlamentari Gianni Girotto, Federico D’Incà e i loro preziosissimi collaboratori Igor Ferrazzi e Antonio Codemo, ci hanno messo nella condizione di presentare le nostre relazioni tecniche in merito alla scelta di realizzare delle casse di espansione sul fiume al Ministro Costa informandolo delle gravi anomalie metodologiche adottate da Regione e autorità di distretto fermando così di fatto la progettazione di queste opere disastrose”.

PIAVE 3

Sono poi riusciti ad organizzare un’audizione al Ministero dell’ambiente, che si è tenuta la scorsa settimana, dove abbiamo potuto segnalare l’immobilità di Regione e autorità di distretto rispetto alle indicazioni del Ministro sull’intraprendere la strada del Contratto di Fiume.

“Come Comitato stiamo cercando di anticipare tutte le attività possibili per arrivare pronti all’appuntamento in attesa che finalmente i protagonisti si decidano a iniziare: un’immobilità che ci pare incredibile visti tutti gli annunci fatti dall’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin e dal segretario generale responsabile dell’autorità di distretto Francesco Baruffi, sempre concordi nel proclamare l’urgenza di intervenire”.

Non vorremmo che si aspettasse una nuova situazione di emergenza per incolpare cittadini, associazioni e il Comitato del fatto che le opere non siano ancora state fatte dopo che ci hanno messo più di 30 anni per arrivare ad un piano delle azioni che risulta non in linea con le direttive ambientali in vigore e neppure con i piani stralcio fatti da loro stessi. Nel frattempo stiamo procedendo con una attività di censimento di tutte le zone soggette a protezione ambientale all’interno del bacino idrografico del fiume e di tutta la flora protetta”.

“Siamo a completa disposizione per la fase 1 del Contratto di Fiume che prevede un tavolo di concertazione per trovare obbiettivi comuni, oltre a quello di porre fine alle concessioni idrauliche con asporto di materiale litoide nel fiume Piave e in particolar modo dall’asta fluviale nei territori che va dai Comuni di Valdobbiadene, Vidor fino a Ponte di Piave, San Biagio di Callalta, frutto della particolare connivente collaborazione tra Genio Civile e imprese di escavazione. Il nostro unico fine è la sicurezza il territorio nel rispetto sia dei suoi abitanti sia dell’ambiente in cui è inserito evitando nuove opere di cementificazione”.

(Fonte: Ylenia Bigolin © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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