Tra storia e devozione: il pellegrinaggio di Pentecoste dall’Alpago alla Madonna del Rosario nell’anno del Giubileo

Ci sono tradizioni che legano tra loro due comunità, all’insegna della storia, della devozione religiosa e del folklore. Tutto nel segno del territorio.

È il pellegrinaggio dalle zone dell’Alpago verso la Madonna del Rosario di Follina. Un pellegrinaggio di Pentecoste nell’anno del Giubileo, incentrato sul tema della speranza che, in questo periodo storico, assume una connotazione significativa.

Una tradizione con un programma di due giorni, dedicato al “Pellegrinaggio Alpago-Follina” che ha visto l’organizzazione da parte dei Comuni di Follina, Chies d’Alpago, Tambre, Alpago, la collaborazione e il patrocinio da parte della Regione Veneto, di Bim Comuni del Piave, delle Parrocchie d’Alpago, dell’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Unesco.

La due giorni in programma (con il supporto di una cordata di sponsor, ovvero Banca Prealpi SanBiagio, Gruppo Ascopiave, Lanificio Paoletti e Valsana) ha avuto inizio ieri con il pellegrinaggio a Chies d’Alpago (e l’accoglienza del coro interparrocchiale dell’Alpago).

Poi è seguito un convegno sul tema stesso del pellegrinaggio, che ha ospitato come relatori il vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni, l’insegnante Paola BarattinMarco Zabotti (direttore scientifico dell’istituto dicesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”) e il professor Danilo Gasperini.

Successivamente si è svolto l’iconico momento della tosatura delle pecore dell’Alpago, con la visita al Lanificio Paoletti a Follina.

Un binomio (quello tra pellegrinaggio e tosatura delle pecore) che non sorge per caso: la storia narra, infatti, che da secoli gli Alpagotti scendessero in pellegrinaggio, verso la Madonna del Rosario di Follina.

Un atto pensato come voto e gesto di ringraziamento alla Madonna stessa, che aveva salvato i raccolti e gli allevamenti nella conca d’Alpago dagli esiti negativi che una fitta coltre di nebbia stava provocando.

L’Alpago è notoriamente una zona di pascolo per le pecore, la cui lana, lavorata con sapiente artigianalità a Follina, dove sorge il Lanificio Paoletti, divenne importante materiale al centro dell’economia della stessa area Follinese.

Dinamiche, quindi, che unirono due comunità dove, oltre al pellegrinaggio, il lunedì di Pentecoste vedeva un ampio momento dedicato al mercato della lana.

Uno spazio dato alla convivialità e al confronto, simboleggiato oggi dalla Secolare Sagra di Pentecoste, iniziativa della Pro loco di Follina, in programma fino a domani, mentre ieri sera gli chef hanno imbandito una cena a base di agnello dell’Alpago e vino Raboso.

Questa mattina si è tenuto lo storico pellegrinaggio delle genti dell’Alpago, a piedi, fino a Follina.

Pellegrinaggio seguito nel pomeriggio da un momento di accoglienza, sulle note della banda comunale di Chies d’Alpago.

Successivamente il cardinale Beniamino Stella ha presieduto la Santa Messa nell’Abbazia di Follina, una funzione concelebrata dai parroci dell’Alpago e animata dal coro interparrocchiale dell’Alpago stesso.

Un luogo, l’Abbazia follinese, che assume un significato particolare, essendo stato scelto come luogo giubilare per il Giubileo 2025.

Infine, si è tenuto un concerto messo in scena dalla Piccola Orchestra Veneta, diretta da Giancarlo Nadai.

Una tradizione, quella del Pellegrinaggio Alpago-Follina, che è anche memoria della storia di due comunità, unite da devozione e folklore.

(Autore: Arianna Ceschin)
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