In molti a Maser (e non solo) ricordano la festa del formaggio di malga che si teneva ogni anno a Forcella Mostaccin, più recentemente a Villa Barbaro. In quelle occasioni si celebrava specialmente una varietà fresca, il Morlacco, che ai visitatori piaceva talmente tanto che non ce n’era mai abbastanza per tutti.
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Le scorte, preparate dai malgari sul Grappa, sul Tomba ma anche tra i Colli Asolani, finivano velocemente, anche perché quella specialità, dal gusto fresco eppure selvaggio, non era per niente semplice da produrre in termini di costanza nel gusto e nella quantità.
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Oggi il Morlacco è un presidio slowfood, in ottica di biosfera del Grappa si potrebbe dire che è parte del Patrimonio Unesco e rappresenta uno dei prodotti più iconici del Monte Grappa, tanto da finire di recente su Masterchef come “ingrediente raro ed eccellente”.
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Nel frattempo, però, le difficoltà dei malgari sul Grappa non sono diminuite, anzi, e la manifestazione che si è tenuta in Villa Barbaro ieri sera, venerdì, è stata pensata soprattutto per valorizzare il loro lavoro e la loro resilienza: la Proloco, assieme all’Aprolav, si è organizzata con i ristoranti locali e con la Strada del Vino Asolo Montello per ricreare una sorta di mostra enogastronomica sotto i portici della villa, proponendo ai visitatori sette diversi piatti a base di morlacco.
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Dal finger food ai primi piatti, passando per l’abbinamento del Morlacco con gli affettati dei piccoli produttori locali e ai vini tipici del territorio, la Proloco di Maser ha reinterpretato la tradizione della mostra per proporre qualcosa di nuovo.
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“Questa è una manifestazione nata tanti anni fa, quando ancora si teneva sulla Forcella Mostaccin. C’è anche un legame storico tra la Villa di Maser e le malghe: infatti, in origine, malga Meda era di proprietà della villa” ha commentato il presidente Claudio Crotti.
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“Trovandoci a Maser siamo ancora nel territorio della biosfera Unesco e questo dà l’idea di quanto questa zona sia magnifica per le bellezze che propone – ha commentato Terenzio Borga, presidente Aprolav – Ho conosciuto il Morlacco quarant’anni fa e non era immaginabile un successo del genere, anche perché non era possibile produrlo. Oggi viene addirittura copiato. Di questo siamo più che orgogliosi”.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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