Miane, dentro il Santuario del Carmine alla scoperta del restauro concluso. Sabato 25 luglio la serata illustrativa

É trascorso quasi un anno e mezzo dalla chiusura della chiesa della Madonna del Carmine e dal successivo avvio del cantiere di restauro. La prima parte dei lavori è stata conclusa e la chiesa è stata riaperta giovedì scorso, 16 luglio, in occasione della festa liturgica della Vergine del Carmelo (qui l’articolo).

Sabato prossimo, 25 luglio, la parrocchia di Campea, Miane e Premaor accoglierà la cittadinanza, e non solo, alle ore 17 proprio nel Santuario del Carmine per illustrare i lavori conclusi (qui il video), quelli in corso e quelli da svolgere . L’obiettivo è ringraziare coloro hanno reso possibile tutto ciò e “mettere sul tavolo”, grazie al responsabile dei lavori l’architetto Marco Merello, presente e futuro della chiesa.

Una storia lunga che inizia con la caduta di alcuni frammenti di intonaco dalla cupola del presbiterio, che aveva portato la parrocchia ad installare un impalcato di protezione e, parallelamente, ad attivare una raccolta fondi per gli interventi di restauro dei soffitti e delle coperture, che in poco tempo aveva raggiunto ben 220 mila euro.

Nel frattempo, però, le condizioni di degrado si erano aggravate e nel gennaio 2019 la chiesa era stata dichiarata inagibile. Ad inizio aprile dello stesso anno ha inizio l’allestimento del cantiere con il montaggio dei ponteggi.

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All’inizio si decise di svolgere il restauro delle volte e delle coperture principali della chiesa, completato da un servizio igienico e da alcune piccole opere per il superamento delle barriere architettoniche.

A fine aprile 2019 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali comunicò l’assegnazione di un contributo di 100 mila euro “per lavori urgenti di messa in sicurezza e restauro del controsoffitto voltato e delle coperture”. Una cifra importante che, unita a quella raccolta dalla parrocchia, consentì non solo di ampliare i lavori previsti ma anche di avviare una campagna d’indagine finalizzata alla valutazione della vulnerabilità sismica dei fabbricati ed al restauro della facciata principale.

Il progetto fu pertanto rielaborato così da suddividere le lavorazioni a carico della parrocchia, sotto la direzione lavori dell’architetto Marco Merello, e quelle condotte dalla Soprintendenza con la direzione lavori del funzionario di zona, architetto Fernando Fiorino. Direttore dei lavori strutturali è l’ingegner Fabio Balliana, l’impresa appaltatrice Terna Costruzioni srl.

Una volta scoperto il tetto del presbiterio emersero le criticità prima non visibili e rilevabili: a causa di ripetute infiltrazioni e di un’esecuzione sommaria ed in economia delle coperture, le parti lignee delle strutture e del tamburo (la base della lanterna) erano interessate da un diffuso degrado e da marcescenza.

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L’intervento ha previsto la sostituzione di tutti gli elementi degradati e nel contempo ha comportato un miglioramento dell’aspetto strutturale e di durabilità. La stessa lanterna è stata smontata pezzo per pezzo e rimontata sostituendo tutte quelle parti (lamiere e vetri in particolare) che ormai avevano i giorni contati.

Nelle coperture si sono verificati e restaurati gli elementi strutturali originali, integrandoli con un cordolo perimetrale costituito da un piatto in acciaio collegato alla muratura. Gli interventi realizzati nel complesso si configurano come “intervento di miglioramento” in quanto finalizzati ad accrescere la capacità di resistenza delle strutture esistenti alle azioni sismiche.

Le somme accantonate a seguito del contributo del Mibac e dell’esecuzione di alcune lavorazioni direttamente a carico di quest’ultimo sono state impiegate sia nelle indagini sia per la sostituzione dell’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche e l’esecuzione degli interventi di restauro delle coperture del coro (transetto destro, cappella di San Giuseppe e vano retrostante l’altare).

Gli interventi però non finiscono qui. La parrocchia ha infatti intenzione di completare almeno il restauro di tutte le coperture, anche quelle del corpo di fabbrica che comprende la foresteria e la sacrestia e, se le entrate lo consentiranno, operare anche la messa in sicurezza del solaio della foresteria, dove i sondaggi hanno evidenziato numerose criticità.


L’obiettivo è intervenire per conservare ma anche per consentire un uso di tutti gli ambienti, un po’ come avveniva con i campi scuola degli anni Cinquanta e Sessanta.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it – Parrocchia di Miane).
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