Adottato all’unanimità il Piano antenne: individuate 7 aree, ecco dove si trovano

E’ stato adottato all’unanimità dal consiglio comunale, che si è riunito ieri mercoledì sera, il Piano Comunale degli impianti di radiotelecomunicazione.

L’adozione completa un percorso iniziato nel 2020, quando l’allora consiglio comunale diede indirizzo all’amministrazione comunale di predisporre il Piano con l’obiettivo di garantire la dislocazione pianificata, ordinata e ragionevole delle antenne all’interno del perimetro comunale ed evitare sovrapposizioni di stazioni ed assicurando la completa e ottimale copertura di segnale sul territorio.

Il nuovo Piano è stato redatto in collaborazione con SINPRO, rete d’ingegneria di Vigonovo (Venezia) che ha tradotto dal punto di vista tecnico gli input dell’amministrazione comunale.

“Dopo l’atto di indirizzo del Consiglio comunale – ha spiegato il vicesindaco con delega all’ambiente Claudio Borgia – abbiamo lavorato al Piano antenne in modo partecipato, attraverso interlocuzioni e approfondimenti sia a livello interno che con i privati, per poi aprire un tavolo di concertazione con gli enti gestori di telefonia per acquisire e valutare le loro richieste e per pianificare e individuare le aree più idonee secondo alcuni parametri.

Pertanto, alcune delle zone proposte non sono state accolte per volontà dell’amministrazione comunale poiché ritenute non compatibili con i requisiti e gli obiettivi prefissati. Infatti, Caposaldo del Piano è il divieto di installare nuove Stazioni Radio Base (SRB) nelle aree sensibili come ospedali, case di cura, scuole, asili nido, aree per il gioco e lo sport, eccetera e sugli immobili vincolati e classificati rispettivamente come Localizzazioni incompatibili e Localizzazioni incompatibili con possibilità di deroga.

Con l’adozione di questo Piano antenne, l’amministrazione comunale potrà destinare, dopo la scadenza delle osservazioni e l’approvazione definitiva, l’installazione delle antenne solo nell’ambito delle 7 aree individuate attraverso il Piano. Inoltre, un altro vantaggio legato all’adozione del Piano è quello di evitare fastidiose vicissitudini legali con i gestori della telefonia mobile, cosa avvenuta diverse volte in passato, in quanto, avendo definito nero su bianco quali sono le aree in cui poter acconsentire all’installazione delle antenne, il perimetro è ora ben chiaro”.

Oltre alle Localizzazioni incompatibili e Localizzazioni incompatibili con possibilità di deroga, il Piano individua altre 4 tipologie di aree: Territorio neutro – Nucleo residenziale; Territorio neutro – Aree produttive e commerciali; Territorio neutro – aree agricole; Aree preferenziali, ovvero quelle che presentano attitudine all’installazione degli impianti perché si tratta di àmbiti territoriali già compromessi dal punto di vista urbanistico-edilizio. Queste aree sono costituite da aree idonee a ospitare impianti di telefonia mobile; aree per servizi e attrezzature tecnologiche esistenti e/o previste individuate dal Piano degli interventi; aree comunali (spazi pubblici attrezzati e per lo sport, aree di interesse comune e aree a parcheggio).

Inoltre, per localizzare delle aree idonee per l’installazione degli impianti di telefonia mobile sono state valutate tutte le aree comunali e quelle di proprietà di altri enti e ciascuna di esse è stata valutata attraverso l’analisi dei quattro parametri cui è stato attribuito un punteggio di idoneità: Area Residenziale (R). Area destinata ad uso abitativo. Complesso di edifici, di abitazioni formanti un gruppo omogeneo per caratteristiche di confort e architettoniche; presenza di impianti (I). Vengono individuati due raggi di dimensioni differenti rispetto all’area in considerazione; Aspetto paesaggistico (P). Caratteristiche, elementi peculiari che compongono il territorio; Piani di Sviluppo dei Gestori (PS). Previsioni localizzative da parte dei gestori di implementazione della rete.

Per ogni singola area analizzata sono stati sommati i punteggi associati ai rispettivi parametri ricavando così un punteggio globale che ha permesso la definizione di tre classi di idoneità, che consentono di valutare nelle scelte di localizzazioni le aree più idonee per l’installazione delle stazioni radio base (tabella 4) e sulla base di questi parametri vengono assegnati degli ulteriori punti che permettono l’individuazione delle aree idonee di proprietà comunale. A ogni area individuata sarà l’Amministrazione ad attribuire un grado di priorità d’intervento (alta, media, bassa).

In particolare, sono stati individuati 7 siti idonei: un terreno comunale in via Feltrina Nord, Campo sportivo di Caonada – via Anassillide, Parcheggio Priula – via Schiavonesca Priula, Ecocentro – via San Gaetano, Centro Protezione civile – via Callarga, Area verde comunale in via Monte Pallone, Parcheggio piscina – via delle Piscine.

Conclude il sindaco Adalberto Bordin: “Il Comune ha dovuto adeguarsi alle disposizioni statali che hanno equiparato le antenne ad opere private di pubblica utilità, o meglio opere di urbanizzazione primaria, al pari di strade e parcheggi. Ciò detto, grazie al lavoro dei tecnici che hanno interpretato le sollecitazioni dell’amministrazione comunale, sono stati definiti dei criteri per contrastare l’installazione selvaggia degli impianti.

Questo permette infatti alla Città di Montebelluna di poter contare su un Piano Antenne, che ricordo viene adottato per la prima volta a Montebelluna, e che diventa lo strumento principale per definire le nuove localizzazioni di impianti di radiocomunicazione.

Uno strumento importante grazie al quale individuiamo sette aree pubbliche con caratteristiche idonee ad ospitare eventuali future antenne. Il vantaggio, seppur più limitato rispetto al passato, è anche in termini economici in quanto i gestori della telefonia sono tenuti a versare al proprietario dell’area una quota che in caso di diniego sarebbe con ogni probabilità versata ai proprietari di aree private limitrofe disponibili a concedere l’installazione di antenne.

Il lavoro svolto dall’ufficio ecologia è stato preciso ed efficace, prova ne è il voto unanime del Consiglio comunale”.

(Foto: archivio Qdpnews.it)
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