Il sindaco Marzio Favero sulla festa della Repubblica a Montebelluna: “Dobbiamo difendere la democrazia ogni giorno”

“La democrazia non è un bene acquisito in via definitiva e la sua difesa ed esercizio sono un compito quotidiano per ognuno di noi”. Con queste parole il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, nel corso della celebrazione del 74esimo anniversario della Repubblica, ha voluto ricordare alla popolazione che le privazioni della libertà individuale e le violazioni ai diritti costituzionali subite in questa fase di pandemia, da lui stesso definite “giuste”, non possono farci dimenticare il nostro dovere di “partecipare alla vita politica e alimentare il fuoco della discussione nella comunità”.

Un 2 giugno, quello celebrato a Montebelluna in piazza Dall’Armi, festeggiato in tono minore, ma a cui hanno partecipato diversi rappresentanti di associazioni e d’Arma (dall’Anpi agli Alpini).

In piazza, oltre al sindaco, l’assessore Antonio Romeo, il comandante della Gdf di Montebelluna Silvio Mele, il vicecomandante della Polizia locale Giovanni Troncon e il sindaco di Vidor (qui in rappresentanza del Consiglio provinciale) Albino Cordiali.

Marzio Favero ha anche ricordato come il 2 giugno del 1946 gli italiani abbiamo scelto in un referendum (con il 54% dell’approvazione) di “dire basta ai Savoia. Una monarchia centralista e militarista – ha detto il sindaco – che mai aveva rappresentato l’anima dei protagonisti del Risorgimento, repubblicani, federalisti e autonomisti. Vittorio Emanuele III ci portò a una guerra che fece 800mila morti. I Savoia furono anche responsabili dell’ascesa del partito fascista e della nostra partecipazione alla II Guerra Mondiale. Oggi dobbiamo difendere quella democrazia conquistata il 2 giugno del 1946. Abbiamo visto come i grandi fatti internazionali, i gruppi di potere privati possano mettere in crisi la stabilità degli stati sovrani. Siamo sempre vigili? Ho l’impressione di no, visto che nella circostanza della pandemia abbiamo impiegato un po’ di giorni a capire che stavano venendo violati alcuni diritti fondamentali della nostra Costituzione”.

Su questo concetto si è espresso anche il consigliere provinciale Albino Cordiali: “Abbiamo attraversato un momento critico – ha detto – in cui ci è stata tolta la libertà, ora dobbiamo risorgere”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati