La futura evoluzione delle concessionarie, l’intervista a Saverio Manzotti: “O ci adattiamo o scompariamo”

È stato fortissimo l’impatto subito dal settore automotive in questo periodo d’emergenza: dalle grandi catene di produzione europee e internazionali l’arresto del mercato è arrivato fino alle concessionarie, dove i decreti hanno completamente sospeso ogni attività legata alla compravendita dei veicoli sia commerciali sia privati.

Arrivati a un punto di stallo, quando persino i grandi marchi europei e asiatici danno totale priorità alla salute della parte umana della propria struttura a discapito della produzione, i diffusi punti vendita sono costretti a reinventarsi: tra i più storici e conosciuti nomi del settore per quanto riguarda il Veneto Orientale c’è la Manzotti Automobili, che in un’intervista con Qdpnews.it ha rilasciato un punto di vista che ambisce ad un’accelerata evoluzione del mestiere.

La rete di concessionarie, sviluppatasi dal territorio bellunese fino al trevigiano, con punti vendita collocati a Conegliano, Treviso, Castelfranco e Montebelluna, e al padovano, rappresentava prima della pandemia un’azienda in indiscutibile ascesa: dopo l’apertura di dieci filiali, ufficiali tra Citröen e Suzuki, molte delle quali munite di officina, il gruppo era sbarcato anche nel mondo delle due ruote, con la Ducati, dopo l’acquisizione, proprio l’anno scorso, di Autonord.

Mentre il Covid19 già colpiva la Cina, Saverio Manzotti, l’amministratore delegato che assieme ai fratelli e ai molti collaboratori portano avanti l’attività, non pensava possibile che un impatto così deciso avvenisse anche in Italia: i rapporti con i marchi internazionali, sebbene Suzuki abbia origine nipponica e Psa abbia una macchia produttiva in Cina, erano rimasti pressoché illesi dal dilagare della pandemia in Asia.

Le auto che vengono prodotte lì, infatti, (a parte la Swift, che viene prodotta in Giappone) non vengono importate in Italia: “Non abbiamo avuto avvisaglie di quello che stava per arrivare – afferma Manzotti – mentre ora, Psa si sta organizzando per dare agli imprenditori come me messe in sicurezza ancora più restrittive dei divieti stessi. Anche i marchi vogliono dare la certezza che le concessionarie sono luoghi sicuri”.

L’esperienza della Manzotti nello spaventoso tunnel del Covid19 ha visto una reazione in totale sinergia con i decreti già subito dopo i fatti di Vo’ Euganeo, che si trova non lontano da dove l’azienda ha una filiale.

Ci hanno dato delle direttive importanti e abbiamo agito prendendone atto, in attesa di informazioni certe – commenta Saverio Manzotti – Abbiamo chiuso, scegliendo però due officine strategiche per bilanciare il servizio sul nostro vasto territorio e per fare in modo che nessuno restasse a piedi: per i casi d’emergenza, specificatamente per quei pochi che dovevano spostarsi”.

Con una decina di interventi mirati, disinfezione totale dei veicoli prima della riconsegna, l’azienda è riuscita nonostante la pandemia a mantenere il servizio minimo e ora conta di ripartire a piccoli passi verso un ritorno non tanto alla normalità quanto alla ricerca di nuove modalità di servizio.

“L’acquisto di un’auto è qualcosa di emozionale – racconta l’imprenditore – perciò la nostra idea è quella di duplicare la natura della concessionaria, trovando soluzioni al cento per cento sicure per entrambi gli approcci: una concessionaria virtuale dove ogni consulente può dialogare tramite i mezzi moderni e visionare le automobili da dispositivo e una concessionaria fisica, che permetta di visionare il veicolo, provarlo, in totale sicurezza”.

Anche se la fiducia non si trasmettesse così con una stretta di mano, ma con una firma digitale, la cui mancata validità è ancora un piccolo ostacolo burocratico per le concessionarie, nell’ideale di nuovo settore dell’automotive nascerebbero nuovi spazi e comodità, non per ultima la consegna o il test drive a domicilio.

Stiamo gestendo le questioni pratiche e cercando di favorire un percorso che per ora sarà al cento per cento digitale. C’è da dire che per qualche cliente business sarà più agile acquistare un’auto senza venire in concessionaria“.

“Siamo fortunati perché abbiamo una storia, – afferma l’amministratore, che nei giorni di chiusura forzata passa in azienda per svolgere qualche mansione e dare acqua alle piante – Questo non è un temporale ma un cambiamento epocale. Non ho mai visto nulla di simile, ma ricordo negli anni Settanta la crisi petrolifera, le strade vuote: è un esercizio non facile quello dell’evoluzione, ma funziona così, o ci adattiamo o scompariamo. Per quanto ci riguarda, noi non abbiamo nessuna voglia di scomparire ma vorremmo continuare a fare con passione il nostro mestiere, che ha avuto origine con mio padre già nel 1954”.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Manzotti Automobili).
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