Le minoranze preannunciano un’opposizione costruttiva. Miotto: “Sottoscriviamo insieme il Manifesto per la comunicazione non ostile”

I Democratici per Montebelluna (ne sono stati eletti quattro nella recentissima tornata elettorale) e Insieme per Montebelluna (tre eletti) hanno preannunciato, nel corso del primo Consiglio comunale del mandato guidato dal sindaco leghista Adalberto Bordin, un’opposizione costruttiva e disponibilità al dialogo con la giunta che si è appena insediata.

“Auguro buon lavoro alla giunta. Apprezzo le persone che chiedono scusa – ha dichiarato, riferendosi al caso Marin, Loreno Miotto, il rivale di Bordin nella campagna elettorale per la conquista della poltrona di sindaco -, mi auguro che lo dimostri nei fatti, guidando un assessorato così importante, dove si deve essere un po’ il modello. Amministrare una città è un privilegio, la nostra intenzione sarà di ‘fare per’ e non fare contro. Della squadra che amministra la città è parte integrante anche la minoranza”.

Mi è piaciuto – prosegue Miotto – il discorso del presidente Toaldo. Saremo sempre disponibili, saremo di controllo ma anche stimolo, batteremo le mani o alzeremo la voce con la passione che abbiamo per la nostra città e per la comunità”.

Miotto ha quindi proposto al sindaco Bordin di sottoscrivere, come giunta, il “Manifesto per la comunicazione non ostile”, un decalogo in cui vengono definite poche e semplici regole che consentano di instaurare un dialogo “non ostile”, “primo vero presupposto per la partecipazione civica”. Miotto ha poi ringraziato l’ex assessore all’istruzione Claudio Borgia (ora vicesindaco con deleghe ambientali), per avere accolto il Manifesto in un progetto rivolto alle scuole. “Sarebbe un punto di svolta – ha concluso Miotto -, dobbiamo impegnarci e firmarlo alla prima commissione utile”.

Il capogruppo dei Democratici, Davide Quaggiotto, ha invece scandito nel suo intervento i quattro punti fondamentali che necessitano di una particolare attenzione in questa difficile fase storica: “Sarà un’opposizione – ha sottolineato Quaggiotto in apertura – basata sulle proposte, noi saremo presenti sul territorio e nei quartieri. C’è tanto da fare, Il Covid ci ha consegnato problemi di natura sociale, la politica ha il dovere di governare questo nuovo fenomeno. Sono quattro i temi su cui dobbiamo farci trovare pronti, soprattutto questa amministrazione. Innanzitutto il Recovery Fund, per cui chiediamo che venga istituito un ufficio ad hoc. Chiediamo inoltre che si facciano grossi investimenti sullo sport, Montebelluna in questo ambito può diventare punto di riferimento della Marca Trevigiana”.

“La gestione dei cimiteri – prosegue Quaggiotto – ci dice che esternalizzare il servizio, nonostante vari interventi da parte di maggioranza e minoranza, ha portato le tariffe a schizzare in alto. Su questo tema non è mai stata convocata la commissione consiliare. Infine, ho partecipato a un evento al Museo dello Scarpone. E’ emerso che il Distretto tiene duro, grazie alle capacità dei nostri imprenditori, ma anche l’amministrazione comunale può avere un ruolo. Occorre terminare la riqualificazione di Villa Binetti, favorire corsi di formazione, per creare professioni del presente che guardino al futuro”.

Per Lucio De Bortoli (Insieme per Montebelluna), storico locale per eccellenza, è la quarta presenza in Consiglio comunale, dove ha rivestito anche la carica di assessore alla cultura in un mandato a guida centrosinistra: “Questo – ha detto De Bortoli riferendosi al Consiglio – è il tempio della democrazia e della municipalità, è per così dire momento liturgico. Come opposizione siamo a disposizione per valorizzare maggiormente questa città che amiamo. Ho avuto un ottimo rapporto con Marzio Favero, ci si può dividere sui modi, sui tempi e le quantità, ma non si deve essere distratti da qualcosa che non ha nulla a che vedere con le questioni inerenti la municipalità”.

(Foto: da streaming web)
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