“Mai avrei pensato, da Assessore all’Istruzione, di concludere un anno scolastico in questo modo, con le scuole chiuse da tre mesi, senza alunni e senza insegnanti”.
Oggi, sabato 6 giugno 2020, doveva essere il primo giorno di vacanza per gli studenti italiani. Un giorno per molti agognato, per altri di riconquistata “libertà”, per altri ancora un giorno triste perché non potranno vedere più i propri compagni di scuola per mesi. Per ogni studente, questo giorno, è vissuto diversamente. Ma, quest’anno, i bambini, i ragazzi e gli adolescenti, perderanno anche questa emozione.
Lo spiega bene l’assessore all’Istruzione del Comune di Montebelluna, Claudio Borgia (nella foto), in una sua riflessione su questo ultimo giorno di scuola e sulla scuola che, a settembre, verrà: “E’ stato mortificante per tutti: per le famiglie che hanno dovuto riorganizzare la propria quotidianità affrontando una miriade di problemi, per i docenti che sono drasticamente passati dall’insegnamento frontale colmo di passione, dialogo e confronto a quello digitale che per definizione è asettico, privo di ogni stimolo, di vivacità culturale e per i ragazzi che hanno perso tutta quella straordinaria esperienza di socialità che solo le aule scolastiche ti possono dare“.
“In tutto questo – prosegue – come amministratori, abbiamo affrontato con molte difficoltà un’emergenza che nessuno aveva preventivato e che ci imponeva, dall’oggi al domani, uno stop forzato perdendo così mesi di programmazione, di didattica, di progetti educativi e culturali, di esperienze e di collettività. Tutto questo, a malincuore è stato accettato, perché tutto serviva a debellare questo maledetto virus”.
L’assessore Borgia, nell’affrontare il tema del rientro a scuola di settembre, si esprime in modo assai critico nei confronti delle ipotesi che stanno avanzando dal ministero: “Quello che però oggi non è ammissibile è l’incertezza – dice l’assessore all’Istruzione -, l’incapacità di assumersi delle responsabilità e l’inadeguatezza di chi deve decidere. La scuola non può essere all’ultimo posto dell’agenda di Governo, investire nelle nuove generazioni è fondamentale. Adesso servono risposte chiare, non si può più temporeggiare”.
“Lo dico chiaramente – sottolinea -, l’obiettivo prioritario deve essere riportare, a partire dal nuovo anno scolastico, tutti i ragazzi nelle classi in sicurezza. La “biscuola” proposta dal Ministro Azzolina oltre ad essere assai fantasiosa, è inapplicabile. Proposte come questa evidenziano le lacune organizzative di chi non ha mai amministrato neanche il proprio condominio perché altrimenti saprebbe che fa acqua da tutte le parti”.
Borgia vorrebbe una scuola amministrata dalle regioni: “Di cosa c’è bisogno? Di una seria programmazione sulla ripartenza, di investimenti per mettere in sicurezza gli edifici scolastici e per la riconversione di immobili statali abbandonati che devono essere riconvertiti perché non possiamo pensare di ripartire con le cosiddette ‘classi pollaio’, di risorse per dotare le scuole di tutte le necessarie precauzioni del caso, di un chiaro ed efficace protocollo igienico sanitario per docenti e alunni che sia uguale per tutti e per le tutte le scuole. Se il Governo non è in grado di mettere in piedi una macchina organizzativa efficiente e veloce, allora attribuisca subito più autonomia e risorse alle Regioni e ai Comuni, perché se non l’hanno ancora capito la ricreazione e’ finita da un pezzo e oggi servono fatti concreti“.
“Settembre è alle porte, i comuni devono organizzare il trasporto scolastico, le mense scolastiche, le progettualità e molto altro. Noi ci siamo e lavoriamo notte e giorno per trovare soluzioni, però dobbiamo avere gli strumenti per farlo e ognuno deve fare il proprio. Quindi meno tavoli istituzionali e più risposte. Personalmente – conclude l’assessore -, farò quanto nelle mie facoltà perché si riparta, a settembre, in sicurezza. Lo devo alle famiglie, lo devo alle nuove generazioni”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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