Ieri è stata inaugurata la mostra “Spirito e Corpo. Fede e Alimentazione in guerra” al MeVe – Memoriale Veneto della Grande Guerra di Montebelluna.
La mostra multisensoriale e interattiva, aperta al pubblico dal 16 dicembre 2023 al 1° giugno 2024, aiuterà il visitatore a riflettere su come fede e alimentazione possano essere chiavi di lettura importanti per interpretare i conflitti di ogni tempo, anche quelli contemporanei.
All’inaugurazione sono intervenuti il sindaco Adalberto Bordin, il consigliere regionale Marzio Favero, Monica Celi, direttrice dei musei di Montebelluna, Claudio Ferlan, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler di Trento e curatore scientifico della mostra, l’assessore di San Polo di Piave Elisabetta Giacomin e Nicolò Cerchiaro, storico e componente del gruppo Sentinelle del Lagazuoi (rievocazioni storiche della Prima guerra mondiale); presenti anche l’assessore al Turismo Debora Varaschin e il consigliere comunale Daniele Pincin.
In dialogo con l’allestimento permanente del Memoriale, l’esposizione presenta numerosi e preziosi reperti, documenti d’archivio e riviste d’epoca provenienti da collezioni private e prestigiosi musei come il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, il Must – Museo Storico di Alano di Piave e il Museo storico della Guerra 1915-1918 di Pieve del Grappa.
“Spirito e Corpo – spiegano dal MeVe – propone una visione innovativa della Grande Guerra e nuove interpretazioni portate alla luce dalle ricerche storiche condotte da ricercatori dell’Università di Padova, della Fondazione Bruno Kessler di Trento e da studiosi di storia locale. Le numerose immagini storiche che impreziosiscono l’allestimento provengono principalmente dal Centro di Documentazione Storica sulla Grande Guerra (Cedos) di San Polo di Piave e dal Fast – Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia di Treviso”.
“All’interno del percorso espositivo – continuano -, sullo sfondo della Grande Guerra, fede e alimentazione incontrano momenti di sintesi e contrapposizione. La fede e la religione sono presentate come motore di cambiamento, integrazione e appartenenza sociale; si approfondiscono gli aspetti intimistici di interazione spirituale, il tema della propaganda e il ruolo della religione nel giustificare e santificare la guerra, nell’orientare scelte politiche, nell’aiutare le popolazioni civili e i militari durante e dopo la guerra”.
Bisogno fisiologico primario per la vita dell’uomo, l’alimentazione si lega alla sopravvivenza fisica dell’individuo, ma rispecchia anche una moltitudine di aspetti culturali, sociali, simbolici ed è fortemente connessa agli eventi della storia umana.
“All’alimentazione – aggiungono dal MeVe – sono connessi diritti, identità, sopravvivenza e sviluppo economico e sociale delle comunità, diversità di consumi, processi di distribuzione. La mostra rappresenta un’occasione per riflettere su come fede e alimentazione raccontino la storia dell’umanità da molteplici punti di vista: propaganda e superstizione, bisogni alimentari e logistica del cibo, spreco e fame, locale e globale. Temi che intrecciano la storia materiale degli individui e quella di interi sistemi sociali”.
“Con questa mostra – commenta il sindaco Bordin – il MeVe conferma la sua essenza: essere spazio, luogo di sollecitazione e stimolo di riflessione, approfondimento e crescita. A distanza di cinque anni dalla sua inaugurazione, il MeVe torna a proporsi con un’esposizione originale, inedita, risultato di ricerca storico-scientifica sul rapporto tra fede e alimentazione nel conflitto mondiale: un punto di vista nuovo per fare luce su un tema inesplorato ma assolutamente interessante per raccontare la storia, le sue guerre e le contrapposizioni, in una parola, l’umanità”.
“L’allestimento della mostra temporanea – aggiunge l’assessore alla Cultura, Maria Bortoletto – interagisce con l’esposizione permanente del MeVe in una sorta di dialogo che permetterà ai visitatori di interiorizzare gli stimoli provenienti dai vari punti di vista: uno sguardo generale sui conflitti, uno più prossimo sulla Prima guerra mondiale e, infine, quello più centrato sulla relazione tra fede e alimentazione durante la guerra”.
Per informazioni sulle proposte didattiche dirette alle scuole si può telefonare al numero 0423-617480 o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica didattica@museomontebelluna.it.
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