Non si ricorda a memoria d’uomo una Pasquetta senza la tradizionale processione mattutina, nel percorso verso il santuario della Madonna della Rocca di Cornuda da parte dei fedeli della parrocchia di Onigo.
L’unica delle parrocchie limitrofe a mantenere nel tempo una continuità nella tradizione religiosa, nella promessa di voto fatto a seguito di un antica pestilenza.
Non tanto tempo fa, la stazione ferroviaria di Cornuda, rimaneva la fermata obbligata di un treno speciale. E da lì a piedi, i pellegrini proseguivano il tragitto verso il vicino santuario.
Una giornata speciale non solo sotto l’aspetto religioso, ma anche la possibilità di una gita fuori porta e da consumare in allegria anche dal punto di vista gastronomico, un picnic dove le focacce i salumi le uova, rappresentavano il menù della giornata.
Sempre in tema di leggende si dice che gli amori sbocciati da parte dei giovani in quella giornata, nei pressi del Santuario della Rocca, rimanevano i più granitici. Dove attualmente sorge il santuario esisteva un fortilizio, e ancor prima della demolizione nel 1245, una chiesetta intitolata alla Vergine.
Secondo la tradizione la chiesa venne costruita dopo che su un masso, poco lontano dal luogo apparve la Madonna. E proprio su quella stessa pietra venne piantumata una quercia, che una leggenda riferisce originaria della Terrasanta, crollata a terra nel maggio del 2008 mezz’ora prima che la statua della Madonna del Santuario venisse accolta nella Chiesa di Cornuda.
La gestione del Santuario venne affidata alle suore missionarie dell’Immacolata, e officiata nelle funzioni religiose da un rettore: attualmente Don Aldo Sartor, successore di don Cleto Bedin dimissionario per limiti di età.
L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, ha tolto la possibilità ai numerosi fedeli, provenienti dai paesi vicini, di partecipare alla Santa Messa al santuario della Madonna della Rocca.
Tra i tanti appuntamenti in calendario che si svolgevano ai 350 metri di altitudine della collina della Rocca, dalla quale si può ammirare un suggestivo panorama della pianura sottostante,vi è quello tradizionale in programma nel mese di marzo, da parte dell’Associazione degli Amici del Cuore di Montebelluna, Colli Asolani e Valdobbiadenese, patrona della stessa associazione di volontariato.
(Fonte: Giovanni Negro © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Dino De Lucchi).
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