Rapimento a Ponte nelle Alpi. Attimi di paura per un corriere di Rosà liberato a Pederobba

Da tempo non si verificava una simile vicenda a Pederobba e nel territorio dell’Alta Marca Trevigiana.

Nel pomeriggio dello scorso venerdì 2 agosto 2019, intorno alle ore 17.00, il giovane figlio del titolare della birreria “Petra Rubla” (nella foto), situata in via Della Martinella a Curogna di Pederobba, si è imbattuto in un uomo imbavagliato a pochi metri dal locale.

Scioccato ed impaurito dall’insolito incontro, il ragazzo si è diretto immediatamente dal padre per avvisarlo della presenza dell’uomo nella loro proprietà.

Pur titubante e preoccupato per la sua incolumità, il titolare della birreria “Petra Rubla” si è avvicinato all’uomo per sincerarsi della situazione, trovandolo ancora imbavagliato, con le mani legate e bisognoso d’aiuto. Dopo averlo liberato, venuto a conoscenza del precedente sequestro subito dall’individuo, il titolare del locale ha in seguito contattato i Carabinieri.

Secondo i primi dati emersi dalle indagini, vittima del sequestro di persona è un uomo di 56 anni, residente a Bassano del Grappa, che lavora come corriere per un’azienda di occhialeria di Rosà, in provincia di Vicenza.

Di ritorno da un’operazione di carico effettuata a Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno, l’uomo stava tornando in azienda quando un’auto, che si trovava davanti a lui, dopo aver seguito il furgone per un bel tratto di strada, si è fermata bloccando la carreggiata. Dalla stessa sono scesi tre individui, con il viso coperto da maschere di plastica, che hanno costretto il malcapitato a scendere dal veicolo.

Da lì a poco il corriere vicentino ha vissuto dei momenti di puro terrore: bendato e legato ai polsi è stato caricato nell’auto dei malviventi e fatto scendere a Pederobba, proprio vicino alla birreria della località di Curogna. Del furgone e del suo carico, circa 50 mila euro di valore, si è perso ogni riferimento e spetterà ora agli inquirenti portare avanti delle indagini molto delicate che li vedranno controllare, in prima battuta, tutte le telecamere posizionate lungo il percorso compiuto dalla macchina dei sequestratori. 

Al momento sono al vaglio tutte le ipotesi su come siano andate realmente le cose.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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