Se potessimo entrare nelle case di riposo e intervistare chi ha vissuto il covid19 in prima persona ci imbatteremmo probabilmente in storie molto diverse: diversi gli atteggiamenti, diversi gli sviluppi e purtroppo diversi anche i finali.
Quando è il vaccino è finalmente arrivato, i possibili protagonisti di nuove storie di lotta contro il covid hanno visto la speranza di un comun denominatore, capace di salvarli dal dover affrontare un’esperienza in bilico tra la vita e la morte.
Alla casa di riposo “Aita”, a Pieve del Grappa, il giorno del vaccino è arrivato, con grande sollievo di ospiti e personale: a operazione conclusa, c’è chi ha voluto esprimere in modo deciso non soltanto la propria gratitudine nei confronti della struttura ospitante ma anche l’opinione secondo cui il vaccino dev’essere “moralmente obbligatorio”.
Un’ospite in particolare, un 77enne che si firma V.L., ha espresso questo concetto con una lettera alla redazione di Qdpnews.it, che pubblichiamo:
Sono un ex contagiato dell’attuale Corona-Virus 19. Sono un pensionato settantasettenne attualmente ospite di una Casa di Riposo della pedemontana trevigiana. Circa quattro settimane or sono mi hanno riscontrato il contagio e immediatamente sono entrato in terapia. Cortisone, ossigeno e altre cose.
Tutto e stato tempestivo e funzionale, perché ho avuto solamente per tre giorni una variazione di temperatura corporea sui 37,5 e l’ossigeno per circa due settimane. Di per sé il decorso è stato non traumatico o doloroso, però agli inizi mi è sparito completamente l’appetito e ho desiderato solo cose dolci e liquide, come fette biscottate con marmellate, caffè latte e non altro.
Parlando poi con altri ex contagiati e guariti, i quali lamentavano la perdita del gusto e dell’olfatto, io queste sensazioni non mi sembra di averle subite. Invece, come loro ho constatato di avere subito una spossatezza e una svogliatezza non solo fisica ma quasi essenzialmente mentale.
Questa situazione è durata per settimane e sta in parte ancora perdurando. Una cosa strana, specialmente avendo avuto negli anni precedenti vari raffreddori, influenze e malanni vari che, per quanto ricordi, non mi hanno lasciato questa sensazione.
Per ora, vista la situazione in generale sia italiana che mondiale, mi devo considerare una persona fortunata, e per dirla con una battuta, “essere nel posto giusto al momento giusto”.
La Casa di Riposo che mi ospita, solamente in questi ultimi mesi ha avuto casi di contagio, avendo sempre, per quanto ne so, usato la massima attenzione a mantenere tutte le cautele di contatto con la vita esterna. Per mesi, sebbene siamo sempre stati sottoposti sia noi che tutti gli operatori sanitari, a esami a scadenza periodica, non abbiamo avuto casi di epidemia da coronavirus 19.
Mi viene da pensare che, con tutta la cautela che è stata usata in questa struttura e comunque sono stato contagiato, la faccenda epidemica non è in fase 3 o 4 o 5 ma avrà ancora spazio e tempo per essere risolta. Perciò ben venga il vaccino gratis, libero, e funzionante, ma moralmente obbligatorio.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Web).
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