Esposta “La Madre Profuga” di Marta Sammartini, opera modellata nel 1917 dopo lo sfollamento a Pieve di Soligo

Dal 23 luglio a Belluno è esposta al Museo Civico Palazzo Fulcis “La Madre Profuga” di Marta Sammartini.

Artista nata a Belluno nel 1900, trasferitasi poi a Pieve di Soligo, nel palazzo di famiglia Balbi Valier, dove ha vissuto fino alla morte nel 1954, Marta Sammartini è stata allieva di Annibale de Lotto, insegnante di rilevo all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Sammartini è stata una scultrice donna di talento, basti pensare che a soli 20 espone alla XII Biennale di Venezia.

In occasione dei 70 anni dalla sua morte è stata organizzata una mostra per tutto il mese di agosto al Museo Civico Fulcis di Belluno dove sarà esposta una delle sue opere più significative: “La Madre Profuga”, modellata a seguito dello sfollamento da Pieve di Soligo a causa della guerra nel 1917.

Il nipote Maurizio Sammartini, ha deciso di donare la scultura in bronzo al museo civico permanente, mentre il nipote Vettor Sammartini ha prestato per la durata della mostra, la scultura in gesso e alcune testimonianze scritte, tra cui delle lettere di confronto tra lei e il suo maestro de Lotto, sulla realizzazione dell’opera.

Il Comune di Pieve di Soligo ha prestato il video che racconta Marta Sammartini e le sue opere presenti a Pieve di Soligo, curato da Silvia Bevilaqua e Cristina Falsarella, in collaborazione con Manlio Reffo, realizzato in occasione del progetto “Le vie degli Artisti” nell’area sito Unesco, realizzato con il contributo FUNT e dell’IPA.

“La volontà è quella di promuovere le figure artistiche/ culturali del nostro territorio, farle conoscere maggiormente sia ai cittadini sia ai turisti che visitano il nostro territorio, attraverso la realizzazione di itinerari e mappe interattive con contenuti multimediali, dove ogni tappa offre degli approfondimenti e diviene punto di partenza per originali percorsi tematici che creano una fitta rete di proposte per conoscere il territorio. Si scoprirà via via che questa terra è stata davvero fertile per l’arte” spiegano dal Comune di Pieve di Soligo.

(Autore: Luca Collatuzzo)
(Foto: Comune di Pieve di Soligo)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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