“Siamo del servizio antifrode”: tentata truffa da 2.450 euro

Si tratta di una disavventura, a lieto fine, capitata a una residente nel Comune di Pieve di Soligo la quale, avendo intuito subito cosa stava avvenendo, non è caduta nel tranello.

La signora, infatti, ha ricevuto sul suo cellulare un messaggio, dallo stesso numero del servizio bancario che di norma la aggiorna sul saldo, a seguito di movimenti e acquisti online.

Messaggio dove c’era scritto che le sarebbero stati addebitati ben 2.450 euro.

“Utilizzo una carta prepagata per fare gli acquisti online e mi sono vista arrivare questo messaggio, dallo stesso numero che solitamente mi tiene aggiornata sul saldo a seguito di qualche acquisto – ha raccontato – C’era scritto che mi sarebbero stati addebitati 2.450 euro ma, per eventuali informazioni, c’era la possibilità di contattare un numero specifico“.

“Ho capito subito che qualcosa non andava, quindi ho chiamato quel numero, ma non con il mio telefono (sul quale era arrivato il messaggio), ma con quello di mio marito: volevo capire chi avrebbe risposto dall’altra parte – ha proseguito – Ha risposto una persona, che non mi ha fatto quasi parlare, ma mi ha detto subito che mi sarebbero stati addebitati questi 2.450 euro, se non avessi fatto determinate procedure“.

La signora, a questo punto, ha chiesto al misterioso “operatore” come faceva a conoscere il problema, dal momento che non le aveva quasi dato l’opportunità di parlare e di spiegarsi.

“Questa persona mi ha risposto che era del servizio antifrode e, di conseguenza, loro sapevano già tutto. Dato che avevo ben capito cosa stava succedendo, ho affermato apposta che, allora, mi sarei rivolta alla mia banca, per sistemare la faccenda: a queste parole, la persona al telefono si è subito agitata, dicendomi che non dovevo assolutamente andare in banca – ha raccontato – Gli ho chiesto il motivo e mi ha risposto che avevano loro il numero del servizio clienti: effettivamente era quello della mia banca, ma semplicemente potevano averlo letto e ripreso dal sito”.

“Mio marito, che stava ascoltando tutto, ha detto qualcosa e la persona al telefono ha reagito con le parole ‘Chi è questo…’, espressione che comprendeva un insulto. A quel punto io gli ho risposto: ‘Dal linguaggio che usate, si vede proprio che siete dell’antifrode’, e ho riattaccato”, ha concluso così il racconto la signora che, ovviamente, si è recata in banca per segnalare l’accaduto.

“Mi hanno risposto che, purtroppo, hanno ricevuto altre segnalazioni di questo tipo – ha riferito la donna – Ho deciso di raccontare quanto accaduto, visto che questo tentativo di truffa era partito da un numero a me noto e anche per far sì che altre persone evitino di cadere nel tranello: basta davvero un attimo di ingenuità per cascarci”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Total
0
Shares
Related Posts